mercoledì 28 marzo 2012

Condono: come risolvere un contenzioso



L'altro ieri mi ha chiamato l'avvocato per il contenzioso con la A.E. (riferimento al post del 9 marzo 2012), dice:


"C'è un condono per sanare contenziosi come il suo... con un versamento immediato del 30% di quanto richiesto chiudiamo la pratica... guardi, sinceramente le conviene perchè se anche vinciamo la causa, cosa che io credo avverrebbe poichè siamo in una chiara posizione di forza, finirebbe che lei di spese legali grossomodo verrebbe a pagare a me una cifra analoga... mi rendo conto che sono millequattrocento e rotti euro versati per quieto vivere... capisco la rabbia e se vuole ci rinunciamo e andiamo avanti però io lo dico per lei... tutto sommato anche di fronte alla concreta possibilità di vincere la causa le consiglio di pagare per togliersi i problemi e chiuderla lì."


Domani con un F24 congiuntamente al frutto di tante giornate di lavoro e di risparmio mi tolgo sta spada di damocle anche se emotivamente credo di sentirmi in modo non dissimile da chi paga il pizzo di fronte alle richieste della malavita organizzata.


Come loro dico "è l'ultima volta. Poi chiudo l'azienda". Tra l'altro nel mio caso non devo nemmeno trasferirmi, passerei a fare tutto in nero al 100% riducendo molto le entrate ma anche le uscite (tasse varie, contributi, gestione contabilità e appunto A.E.). Tutto sommato lavorerei di meno per guadagnare poco uguale. E per la pensione non cambierebbe niente...


Se devo pagare a un sistema che mi succhia legalmente e inoltre mi considera e tratta da delinquente a prescindere, tanto poi comunque vada ha sempre il coltello dalla parte del manico, allora molto meglio darsi alla macchia. Almeno avrei la soddisfazione di vivere veramente da parassita latitante...

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venerdì 9 marzo 2012

Io per lo lo stato italiano sono un parassita della società

Folgorato come Saulo sulla via di Damasco da quel fantastico spot faccio outing:
ebbene sì ho evaso e quei solerti, geniali, impavidi, ma che dico, eroi dell'agenzia delle entrate mi hanno beccato.

Anni fa comprai un terreno, un uliveto. L'azienda era già avviata da anni, infatti pagavo regolarmente e da tempo i contributi, gli F24, versavo l'iva ecc.; di contro avevo ricevuto gli incentivi per i giovani agricoltori.

Venne pattuito con il venditore un prezzo di circa 15000euro. Atto dal notaio, assegno circolare e divento proprietario.
Tempo un annetto mi contattano i "buoni", per loro il valore del terreno è di 25000euro perciò o pago 3-400euro di diffirenza per non so quale balzello oppure si aprono le danze...
Passo in Coldiretti e mi dicono, meglio pagare perchè anche se hai ragione avere delle grane con questi qui, poi per così poco, non conviene. Pago. Incazzato come una biscia.

Passano gli anni e mi arriva una raccomandata, sempre dai "buoni".
Il parassita cattivo ha tempo 15giorni per far loro pervenire un pezzo di carta che dica che effettivamente io al tempo dell'acquisto ero giovane coltivatore e utilizzavo le olive per raccogliere le olive. Scaduti i 15giorni senza che loro avessero sto foglio il conto diceva 4000 e rotti euro.

Mi attivo immediatamente, chiaro in quei 15giorni è impossibile per la burocrazia statale riuscire a farmi sto papiro... Anzi, a rifarmi sto papiro perchè io già ne ero in possesso!!! Io già avevo l'azienda, da anni come detto sopra!

Curioso è che lor esimi signori a scanso di equivoci mi hanno mandato la letterina dei 15giorni a fine luglio 2011 quando la scadenza di presentazione di quel ripetitivo pezzo di carta, a mia insaputa grazie al simpatico notaio, era qualche mese prima.

Morale, siamo in causa.

Io per lo stato italiano nei suoi messaggi propagandistici sono un parassita della società.

E per me lo stato italiano cosa è? E l'agenzia delle entrate? E per voi?

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venerdì 2 marzo 2012

Pellerossa contro yenkee, la storia ha chiarito chi era l'infame



Contro ogni favore a mafie, lobby, corporazioni, cooperative, grandi gruppi industriali.

Contro ogni esproprio ai danni della piccola proprietà terriera.

Contro ogni macelleria mediatica partigiana.

Contro ogni partito politico.

Contro ogni sistema economico basato sulla delocalizzazione.

Contro ogni abuso di potere.

Contro ogni spesa di denaro pubblico per interessi privati.

Contro ogni devastazione dell'ambiente.

Questi sono i miei personali motivi per cui oggi sto dalla parte dei NO TAV.

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