lunedì 30 aprile 2012

Carte truccate, povertà reale

L'Europa in generale e l'Italia in particolare stanno portando avanti una politica economica di carta, di facciata che impropriamente e pubblicitariamente viene spacciata come "politica di rigore".
Di fatto qui si sta attenti alla carta, ai numeri e non al reale sistema paese (è un tasto su cui ha battuto molto duca di finanza politica.

Prendiamo spunto da un esempio sintomatico di queste ore con la minaccia di controlli particolari su agriturismi e strutture ricettive in genere. E' evidente che questo "terrorismo" deprime consumi già deboli di suo (come ben spiega zener qui).

Buttiamo giù due numeri a titolo di esempio inventato buono per rendere l'idea:
l'anno scorso la tale attività ricettivo-alberghiera a conduzione familiare il 1°maggio ha assunto una ragazza in nero. Ha incassato in quel giorno 1000euro di cui 700euro messi a registro e 300euro in nero. Quei 300euro ovviamente li fa uscire in spese cash: 80 alla ragazza presa in nero, con 70euro ci fa una spesa alimentare per la famiglia e con i restanti 150euro ci fa uscire due ricariche telefoniche o un pò di benziana, una serata a teatro o cinema e magari un jeans.

Quest'anno la stessa identica attività ha meno prenotazioni causa crisi, in più ha perso pure un cliente che ha paura di lasciare i suoi dati alla gdf, ne consegue che non chiama la ragazza in nero su cui risparmia 80euro. Alla fine incassa il 20% in meno dell'anno prima, 800euro anzichè 1000.
700euro li registra, 100euro li fa in nero a un cliente di vecchia data. Con quei 100euro non può più fare le cose che ha fatto l'anno scorso con 220euro, andrà perciò a tagliare le spese cash.

Questo esempio banale spiega benissimo quale sia una delle due colonne che stanno facendo crollare le spese correnti delle famiglie con piccola partita iva. Per lo stato italiano però di fatto cambia poco e nulla; 700euro venivano registrati prima e 700euro vengono registrati ora.

Lui, lo stato, presenta i suoi conti ai burocrati internazionali e dice, belin noi la crisi la stiamo superando abbiate fiducia del resto i numeri non mentono. Poi sì, c'è un calo dei consumi generale, mancano quei contanti del nero; perde il lavoro quella studentessa o casalinga che perciò andranno a tagliare a loro volta le spese; il tutto si somma alla crisi industriale e dunque il calo c'è ma è un calo che su carta per lo stato italiano non è drammatatico.

Chiaro il senso del discorso? Su carta stando ai numeri possiamo anche tenere botta qualche mese sopprimendo il nero dei poveri (quello dei ricchi col cazzo che lo vanno a toccare!) il problema però è che nella realtà l'impoverimento del Paese e dei suoi Abitanti è molto più grave!

Su carta stando ai numeri possiamo aumentare tutto, invetarci nuove tasse e coniugarle col rigore di bilancio. Ma quella è solo carta, fumo negli occhi della gente e degli investitori stranieri!
La realtà si chiama destinazione povertà per sempre più persone e quelle dovrebbero valere sempre di più di qualunque pezzo di carta!

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1 Commenti:

Alle 4 maggio 2012 alle ore 01:35 , Anonymous Anonimo ha detto...

Post chiaro, limpido e lampante...certi Prof (Monti?) dovrebbero prendere nota del mondo reale.
Roby

 

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