lunedì 5 luglio 2010

Consumi alimentari in calo, ora è ufficiale

calano i consumi alimentari in italia dove non si riesce a risparmiare su telefonini e lotto ma si è disposti a mangiare merda, leggasi prodotti dannosi per l'organismo, pur di risparmiare.
lo vado dicendo da un pò, lavorando in questo settore mi sono da tempo reso conto del suicidio di massa che in silenzio si sta andando espandendo.

del resto la pubblicità regresso che sbandiera fetenzie invade gli spazi mediatici mentre anche la politica si presta a vergognosi subdoli spot. pochi giorni fa siamo arrivati allo storico incontro tra presidente americano e presidente russo, obama ha accolto medvedev in un fast food... straordinario! e beh, in fondo negli stati uniti d'america la prima causa di morte sono le malattie cardiovascolari, una società di obesi non può andare incontro ad altro.

curiosamente più una società si ammala e più cresce il pil... belin siamo sempre lì alla fine il business vuole proprio questo:
creare un sistema perverso dove la qualità non esiste,
il prodotto alimentare viene venduto grazie alla campagna pubblicitaria,
il prezzo finale è inseguito al ribasso di fatto andando fuorimercato (in italia non a caso l'agricoltura sopravvive a malapena grazie allo sfruttamento degli extracomunitari, leggasi schiavismo),
la gente si ammala,
la gente ammalata spende di più in farmaci e spesa sanitaria in genere.

le politiche nazionali si prestano a favori, leggasi norme sanitarie a tutela del consumatore, nei confronti di quelle grosse aziende che poi ti finanziano la campagna elettorale e ti portano voti. la democrazia oggi si è ridotta a questo:
gente che compra il voto e gente che se lo vende.
e per farlo servono soldi,
e i soldi fai prima a chiederli al grosso che ti da 100 che non a 100 piccoli che ti danno 1.

si vende meno parmigiano e più formaggio ottenuto con latte in polvere,
si vende meno vino e più intruglio che costa meno del succo d'arance,
si vende meno carne d'allevamento e più prodotto da stalla che lo metti a cuocere e si riduce del 50%,
si vende meno olio extra vergine l'oliva e più olio raffinato,
si vendono polli passati dall'uovo al banco in 50giorni,
si vendono pesche importate dalla cina,
si vendono mele e arance che sembrano di plastica,
si cena nei fast food,
a pranzo un panino e poi non ci vedo più dalla fame ma per fortuna che ho la merendina,
che poi ovviamente si vende meno pane e più merendine,
che poi pane è una parola grossa... il più delle volte sono spugne.

insomma siamo alla fame ma non ce ne rendiamo conto.

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