Quando il metodo paga
vi posto questo grafico del nostro mibtel con candele di formazione settimanale per farvi riflettere ulteriormente su un concetto di metodo a me molto caro:
i trend si cavalcano, non si ci mette contro.
è una regoletta di base che noi comuni mortali, più o meno (soprattutto meno) preparati sulle tematiche finanziarie dovremmo cercare di tenere bene a mente; poi se uno è un fenomeno (o più spesso si crede tale..) e ama il rischio può provare anche a fare altre cose ma a me che sono care le cose semplici, che mi accontento di poco, che non mi piace rischiare troppo faccio di questa regoletta un metodo di trading.
a tal proposito il 17 aprile scrivevo:
il mio sentiment generale come sapete è positivo da un paio di settimane a sta parte; certo non penso che potremo continuare a crescere a lungo con questo ritmo, ricordiamoci che stiamo mettendo a segno la sesta settimana utile consecutiva di rialzi!
questo se vuol dire che prima o poi storneremo un pò vuole anche dire però che il mercato azionario male non sta!
dunque non mi pare assurdo provare qualche timido acquisto su titoli possibilmente solidi quali quelli analizzati ultimamente (vedi anche archivio) con view temporale più da investitore (qualche settimana se non mesi) che non da scalper (pochi giorni).
"finchè la barca va lasciala andare"
cantava nilla pizzi addirittura nel 1967 (!) e chissà che la cantante non sia anche una discreta trader... di certo ragionando in questa ottica e naturalmente applicando gli stop loss (!) tranvate in faccia da farsi male è di fatto impossibile prenderne.
ora siamo ad un mesetto giusto dai primi acquisti, le posizioni sono in deciso gain, unica eccezione ascopiave che è ferma piantata, penso di tenere ancora... LL
Etichette: mibtel, portafoglio
3 Commenti:
Forse era Orietta Berti.
E a proposito di vino, quel tuo amico dell'erba bruciata, lo beve il suo vino?
Sei un Grande Luca... le cose semplici sono sempre le migliori.
no, lui vende l'uva.
comq il problema di salute principale a quanto mi è dato di sapere (l'argomento è molto fumoso...) è per chi lavora in quell'erba secca.
il "veleno" infatti pare si fissi nell'erba dunque sia da evitare il contatto di tale erba con la pelle e la polvere di questa erba per i polmoni, polvere che si forma sfalciando o fresando.
poi è un disastro per gli insetti, anche per quelli utili perchè senza erba non possono vivere. dunque poi alla lunga devi dare più veleni per uccidere gli insetti dannosi altrimenti uccisi da quelli utili.
sull'acqua di scolo, qui è tutta collina, non ho idea di cosa succeda però mi pare che se tu hai un terreno a coltivazione biologica se il tuo confinante che ti sta di sopra (pensa ai nostri terrazzamenti) da il diserbante tu forse hai dei problemi. (ribadisco non sono sicuro ma mi pare così). se fosse vero evidentemente non sarebbe un dettaglio....
in linea teorica dunque per il vino è il meno... lì il problema principale è quanta uva certi produttori usino per fare il vino... a tal proposito mi pare la procura di verona aprì un fascicolo riguardante pezzi grossi... non ho idea di come stia andando
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