giovedì 11 marzo 2010

Soldi nel cesso

società leader mondiale nel settore con buco da 550milioni di euro (secondo il the sun) cercherebbe un prestito dai propri dipendenti sotto forma di pacchetti di obbligazioni da 50 mila sterline con una rendita annua del 7%.

il problema è che gli stessi dipendenti sarebbero un pochino restii... dunque magari si potrebbe vedere di mettere il prestito sul mercato.. ammesso che al mercato interessi...

l'altra ipotesi sarebbe la vendita della casa natale:
l'Old Trafford. però bel casino venderla....
sì, la s.p.a. in oggetto è il manchester united.

in italia il modello inglese è visto quale eldorado e certe notizie, come anche che quest'anno siamo già al secondo tifoso inglese morto, se escono lo fanno sottovoce... con educazione british oserei dire.
e comunque, ma quali stadi di proprietà segreto per vincere! se potesse fare un buco da 500milioni di euro vincerebbe la cessons lig pure il chievo!
non è che gli stadi di proprietà consentano artifici contabili ottimi per ampliare alla grande il rosso? tanto poi a patrimonio netto mettiamo lo stadio e ogni tot. anni lo facciamo rivalutare da qualche amico...
e va beh, mi consolo :-) "spiace" per il milan.... sì sì spiace proprio :-)
e spiace pure per il real madrid :-) tanti presunti fenomeni tutti insieme per un pubblico di zombie e non si vince mai un cazzo :-)

basta soldi nel cesso! i soldi vanno usati per cose serie!
e, utopia assoluta, che il calcio torni uno sport popolare. il modello nba fa veramente cagare, va giusto bene per quel pubblico di clienti-dementi rappresentati dall'americano medio... a proposito, complimenti lapo! occhio però, se fai una cosa del genere in italia ti arrestano senza che le manette ti diano automatico diritto di rappresentanza :-)

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4 Commenti:

Alle 11 marzo 2010 alle ore 21:16 , Blogger Alessandro Federico ha detto...

Io di calcio ne capisco poco ma di ciclismo molto e se ho inteso bene nel "meraviglioso mondo dl ciclismo" sta accadendo ciò che spieghi tu nel calcio. Sempre meno sport e passione, sempre più affari e spettatori rincoglioniti. Certo, in Italia il ciclismo è anni luce dal calcio ma la strada intrapresa è quella.

 
Alle 12 marzo 2010 alle ore 18:56 , Blogger LL ha detto...

ormai lo sport ad ogni livello non esiste più, tutto è business.

pensa alle olimpiadi, a tutti i campionati vari di nuoto, sci, basket, di cazzi e controcazzi, sono mega gare d'appalto per fare impianti che poi resteranno deserti, sono sponsor e diritti tv, tutto lo sport oggi è show.

ed è tristissimo pensando ai nostri ricordi.... e pensando ai bambini... vai a spiegargli che è un gioco quando però non lo è affatto... anzi ormai molti genitori neppure lo sentono come gioco, vogliono il bambino campione, che deve vincere mica che deve divertirsi e vivere sano.
è un sistema del cazzo... avvilente.

poi c'è una legge di mercato:
più hai appassionati e più hai "praticanti della domenica".
più hai spettatori rincoglioniti e più hai clienti disposti a spendere soldi.

ecco, il cliente ci mette i soldi
l'appassionato ci mette l'amore.

e questo mondo non va ad amore...

 
Alle 13 marzo 2010 alle ore 12:33 , Blogger Alessandro Federico ha detto...

Mah sai. Prima o poi davvero si chiude ed allora la passione tornerà a contare qualcosa. Qualche anno fa in USA (2005) non si disputò il campionato di Hockey per una diatriba tra "sindacato" (ahahah) dei giocatori e federazione. Il cumulo di debiti della finanza riversato su tutti noi deve essere poi pagato. Che sia inflazione o tasse od altro ancora nessuno lo sa ma tutti sappiamo che è così. Allora il rincoglionito non getterà più danaro su qualcosa che non gli interessa davvero, i nodi verranno al pettine e l'amore per lo sport tornerà a fare la differenza (non intendere male, non sono per il tanto peggio tanto meglio).
Giuro, preferisco tornare al Giro d'Italia col solo striscione d'arrivo sulla strada (quello è il vero ciclismooooo!) che non sorbirmi questo villaggio d'arrivo del nulla con ragazzette sculettanti, accessi proibiti e corridori miliardari che non s'incazzano neanche più se perdono.
Sno sicuro d'aver capito che tu sul calcio la pensi uguale.

 
Alle 13 marzo 2010 alle ore 13:16 , Blogger LL ha detto...

ci siamo capiti perfettamente!
la tua pennellata di ciclismo romantico mi ha emozionato sinceramente... sono con te al 100%.

vero il discorso NHL però guarda, qui non è il canada. qui se non parte il campionato di calcio la gente (che tra l'altro è latina) si "accorge" che ci sono i problemi veri e finisce che ci scappa la rivoluzione.

l'ho scritto tempo fa, in argentina il campionato non doveva partire prechè oberato dai debiti. la paytv offriva tipo 10 ma i debiti erano molti di più. allora lo stato, il governo, ha comprato i diritti tv pagandoli 20, un prezzo fuori mercato, antieconomico che porterà una perdita secca per lo stato argentino.
però questo gli risparmia la guerra civile... per la serie panem et circense

 

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