venerdì 24 ottobre 2008

Il futuro del mondo

oggi è venerdì, al momento diremmo un tragico venerdì per le borse.
oggettivamente previsto nel blog, l'ultima volta il 15/10 dunque sono molto tranquillo e sereno. domani se riesco mi piacerebbe guardare insieme a voi cosa è successo nei grafici a candele settimanali, farlo ora non servirebbe a nulla.

segnalo un bellissimo articolo firmato dall'amico duca, clicca qui per vederlo e che mi ha stimolato a fare una breve considerazione che tra l'altro ho in testa da parecchi giorni.
mi piace il suo inserire stm, storia, sociologia, economia ed io ce ne aggiungo ancora due: sfruttamento folle del pianeta e ricerca scientifica.

non mi ritengo un ottimista ma neppure un catastrofista, penso la verità stia in mezzo tuttavia ritengo sia decisivo come i politici decideranno di gestire il presente non solo in tema di finanza, banche e mercati. ho detto presente perchè il futuro è adesso.
il problema è che oggi non mi sembra lor signori stiano lavorando al futuro e quel che vedo avvenire in italia (no alle riduzioni di inquinamento e meno soldi alla ricerca) lo trovo pericolosissimo. in passato guardavano avanti, ora no siamo, anzi sono lì a salvaguardare l'orticello dell'immediato, "a mangiarsi tutte le uova incuranti del fatto che resteremo senza galline".
questa è la differenza con il passato, se non ce ne accorgiamo in fretta saranno guai.

le aziende industriali delocalizzano, quelle finanziarie si inventano artifici, derivati, di cui stiamo "godendoci" i risultati; stiamo creando precari, ansie, depressione. stiamo proteggendo uomini di potere che seppur condannati sono sempre al loro posto e sempre più forti di prima.

bisogna invertire questa tendenza figlia di tutta la politica occidentale. questa spirale negativa va invertita e l'emergenza ambiente può essere uno straordinario volano. si può farlo anche a costo praticamente zero, per gli Stati, ma bisogna volerlo.
bisogna invogliare e obbligare le aziende a cambiare.

invogliandole con sgravi fiscali, finanziamenti e via discorrendo a spendere nella ricerca, ad assumere ingegneri, fisici, chimici ecc. per progettare nuovi sistemi produttivi e nuovi prodotti compatibili con l'ambiente.

obbligandole con leggi del tipo, "dal 2020 sul territorio nazionale non potranno più circolare automobili che utilizzano benzina o gasolio o biodiesel" (quest'ultimo perchè mi si consenta è troppo una cazzata anti-etica, amorale, assurda). è un'esempio uno, se ne possono fare centinaia.

allora vedi che le aziende cambiano, che i giovani lavorano che si crea una seria concorrenza con le altre aziende occidentali e che i paesi emergenti tornano ad inseguirci su un campo a loro avverso. e badate bene, oggi avviene il contrario! stiamo sfidando giganti con zero regole e operai, che poi sono contadini, sottopagati; come e dove può finire la nostra industria?
come e dove possiamo finire se continuiamo così? LL

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page

Questo sito web denominato "RUMORSRISPARMIO" e' un "blog", ovvero per definizione un diario online. Il sito non è curato e redatto a scopo di lucro, ma piuttosto per semplice passione per gli argomenti trattati. Non vi è alcuna altra motivazione aldilà di questa passione personale e non vi è alcun interesse economico collegato neppure in via indiretta. In questo sito si possono leggere riflessioni e valutazioni sul mondo della Borsa e della finanza che derivano sempre e comunque da conoscenze e percezioni strettamente soggettive, parziali e discrezionali. Dunque assolutamente e costantemente soggette a possibili errori di interpretazione e valutazione. Pertanto, cio' che in questo sito si puo' leggere non puo' essere considerato e non intende peraltro in alcun modo rappresentare sollecitazione del pubblico risparmio o consulenza all'investimento. Quello che qui e' possibile leggere e' da ritenersi per definizione e in ogni caso sempre inadatto ad essere utilizzato per reali strategie di investimento. Di conseguenza, si sconsiglia chiunque nel modo piu' assoluto e categorico di agire in questo senso. Si precisa che questo sito internet non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicita'. Non puo' pertanto essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge numero 62 del 7.03.2001.