sabato 26 aprile 2008

Libera informazione in libero stato genererebbe libere coscienze e libere opinioni

come sapete non sono un fans di beppe grillo però quando dice cose sacrosante è doveroso dargliene atto.
estrapolo dal suo blog alcuni piccoli stralci dell'intervento di ieri, per chi volesse saperne di più trova tutto accedendo al suo blog cliccando qui:

"Chi non sa non può decidere, non può scegliere. Vive nelle tenebre, nell’oscurità. L’otto settembre l’informazione, che aveva del tutto ignorato il V day, è stata la prima ad attaccarlo. Il potere ha capito che il gioco gli veniva sottratto dalle mani. Il cittadino informato non è controllabile dal potere. E il potere vive grazie al controllo dei media. Le banche, la Confindustria, Mediaset e i Partiti usano le televisioni e i giornali per fare propaganda, assumono i direttori dei giornali come fossero addetti dell’ufficio stampa. I politici senza gli studi televisivi ritornerebbero al nulla dal quale provengono.

L’abolizione dell’ordine dei giornalisti creato da Mussolini nel 1925 per controllare la stampa.L’informazione deve essere libera. L’ordine dei giornalisti limita la libertà di informazione. Chiunque deve poter scrivere senza vincoli se non quelli previsti dalla legge. L’accesso alla professione di giornalista deve essere libero da vincoli burocratici e corporativi.Luigi Einaudi : “L’albo obbligatorio è immorale, perché tende a porre un limite a quel che limiti non ha e non deve avere, alla libera espressione del pensiero. Ammettere il principio dell’albo obbligatorio sarebbe un risuscitare i peggiori istituti delle caste e delle corporazioni chiuse, prone ai voleri dei tiranni e nemiche acerrime dei giovani, dei ribelli, dei non-conformisti”.Mario Berlinguer, il padre di Enrico: “Io sono contrario al requisito di qualsiasi titolo di studio per la professione di giornalista, perché considero questo come una discriminazione assurda, una discriminazione di classe, contraria alla libertà di stampa e alla libera espressione delle proprie opinioni".

L’abolizione di un miliardo di euro all’anno di finanziamento pubblico all’editoria. Ferrara, Polito, Feltri, Padellaro non esisterebbero senza le vostre tasse. Loro non vendono i giornali: li stampano. Più ne stampano più prendono contributi. Stiamo disboscando l’Amazzonia per stampare milioni di copie di giornali invenduti. Abbiamo giornalisti che prendono ordini dai Partiti, che non danno alcuna importanza alla verità, al lettore. Dalla fine della seconda guerra mondiale il numero di copie di quotidiani in Italia è rimasto lo stesso, ma ci sono dieci milioni di italiani in più. Le nostre tasse finanziano persino Il Corriere della Sera e Il Sole 24 ore quotati in Borsa. I presunti campioni del liberismo che fanno tutti i giorni le pulci alla Casta.

Il controllo dell’informazione è il nuovo fascismo. Questo è un Paese che non sa nulla di sé stesso. Nulla sulla morte di Borsellino, sull’Italicus, su Ustica, su Piazza Fontana, sulla stazione di Bologna, sulle bombe di Brescia, su Aldo Moro. Non sa nulla sulla sua vera realtà economica e su un debito pubblico di 1630 miliardi di euro che ci sta trascinando a fondo, all’Argentina. Un Paese cieco sulle cause delle stragi sul lavoro, sul precariato, sulla cementificazione, sugli inceneritori, sul Sud consegnato alle mafie."


ribadisco, sono parole vere testate direttamente anche sulla mia pelle e messe in evidenza già più volte attraverso questo blog.
e adesso vediamo un pò se i liberalizzatori d'occasione diranno che è giusto cancellare quest'ordine... vediamo un pò come faranno i contorsionisti opiniosti a dire che no, i soldi pubblici ai giornali si devono dare....


ps: penso potrebbe aver partecipato alla manifestazione di ieri tenutasi a torino l'amico ig trader, ignazio se hai piacere di scrivere qualcosa sei il benvenuto e ti leggerò con interesse. LL

1 Commenti:

Alle 28 aprile 2008 alle ore 08:18 , Anonymous Anonimo ha detto...

Che stiamo tendendo all'Argentina ne ero strasicuro già prima e non solo perchè lo abbia detto Grillo. Abbiamo una classe politica che l'Argentina ci avrebbe invidiato. Sono curioso (ironicamente parlando) di vedere a quali valori sarà arrivato il debito pubblico dopo 5 anni di Governo Burlusconi. Vorrei piangere.....

 

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