mercoledì 23 aprile 2008

E per andare fare in culo invece la provincia basta?

"I grandi club dovrebbero fare un loro campionato, perchè quando si attrezza una squadra che costa tanto non si può pensare di andare a giocare contro una squadra di un capoluogo di provincia dove c'è uno stadio da ventimila persone e magari nemmeno riempito. Quando c'è una grande squadra gli stadi si riempiono e quando ci sono due grandi squadre che si incontrano le televisioni hanno punte di audience notevolissime."
firmato, il prossimo presidente del consiglio. il proprietario del milan. il proprietario di mediaset.

premesso che è evidente come tale ragionamento sia totalmente privo del più elementare buon senso, dell'etica sportiva ma anche di capacità economico/imprenditoriali perchè una porcata del genere può attirare giusto dei consumatori antisportivi in prima battuta ma poi alla lunga può solo smosciare; e ce lo dice la storia visto che la fantomatica "ciampions ligs" sta perdendo tantissimo appeal nei primi turni tanto che gli stadi, pardon i centri commerciali, sono spesso mezzi vuoti nella prima fase a gironi.
è comunque un'idea (Dio che ho detto!) che gira nell'ambiente da un bel pò: fare un campionato senza retrocessioni nè promozioni con le sole squadre metropolitane (è chiaro che ci sarebbe anche la samp ma non è il punto) ma che non ha trovato il consenso da parte dei vertici uefa; credo sia evidente come per fare un'oscenità del genere non può bastare il parere favorevole di un personaggio in triplice conflitto d'interessi. finchè le fà sua altezza ste sparate dormo tranquillo, per quanto al solo sentirle mi ci incazzo come una mina... è da solo contro il mondo.
il problema sarà invece quando a cavalcare quest'onda suicida toccherà a chi ha dimostrato di poter anche prevaricare la costituzione in materia di libertà personale e di diritto di espressione in un vuoto e cieco consenso organizzato a 360gradi con il benestare di quasi tutti i compagni intellettuali (filosofi, sociologi, cantanti, comici, attori ecc.) e della, sempre nello specifico, presunta opposizione liberale&garantista detentrice della più ampia fetta del potere mediatico sul mercato. LL

1 Commenti:

Alle 24 aprile 2008 alle ore 09:58 , Anonymous Anonimo ha detto...

Il calcio in Italia è da qualche anno che sta perdendo appeal. Il calcio è tenuto in piedi dai tifosi ed i tifosi ragionano con il cuore e non con i soldi. Quindi appena un individuo si rende conto che è solo con i soldi che il calcio ed i calciatori vanno avanti e non con la passione diventa meno tifoso e porta meno soldi. Un'altro problema che si è verificato negli ultimi 20 anni è l'aumento dell'offerta calcistica televisiva. La gente ha cominiciato a lasciare gli stadi e li ha lasciati alla marmaglia. E' allo stadio che un ragazino si innamora di una squadra, è più freddo e difficile innamorarsi in TV. Quindi penso che commercialmente il calcio sarà sempre meno importante. A persone influenti ed appassionate come Berlusconi (ed anche molto interessate ai soldi direi) dispiace che le cose vadano in questo modo. La cosa che non vede è come la soluzione proposta sia quasi un colpo di grazia se si dovesse verificare perchè pur essendo, il futuro presidente del consiglio, un grande imprenditore quando si tratta di passioni diventa miope un po' come noi uomini quando siamo innamorati della donna sbagliata a volte.

 

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