domenica 27 luglio 2008

Precari, perchè non si vuole risolvere il problema?

è talmente semplice risolvere il problema precariato che non riesco a credere politici, sindacati, confindustria stiano realmente lavorando per farlo... anzi, semmai penso che è nell'emergenza dove lor signori sguazzino e possano mettere facilmente in conflitto le varie classi mentre loro belli beati possano tranquillamete continuare a farsi i loro comodi (dividi et impera).

i contratti a tempo determinato sono indispensabili per le aziende ma sono un cancro per la società. e allora si stabilisca per legge che se lo stipendio minimo del dipendente a tempo indeterminato è, diciamo 1200euro netti al mese, un suo collega di pari livello assunto a tempo determinato, poniamo per mesi 6, debba percepire 1400euro netti al mese. questo per fare sì che dopo l'arco di tempo del contratto il lavoratore precario abbia guadagnato 1200euro in più del collega col posto fisso, cioè in pratica una mensilità in più; in questo modo anche nel caso in cui il contratto non venisse rinnovato il neo disoccupato potrà avere comunque un buon mese di tempo per trovarsi un nuovo impiego ed al contempo non precipitare nella disperazione economica visto che se 8400euro in mesi 7 possono bastare al dipendente fisso la stessa identica somma nello stesso identico arco di tempo debbono poter essere sufficenti anche al precario.

mi pare molto molto semplice ed estremamente funzionale sia per i lavoratori dipendenti, sia per le aziende le quali se vogliono manovalanza per pochi mesi per tanti legittimi e ottimi motivi (che ci sono inutile fare finta di niente), al contempo devono pagarla di più vista la condizione stessa di precarietà, cioè di rischio di perdere il lavoro; e il rischio si paga, come ovvio, come da etica, come da morale. al contempo inoltre le stesse aziende sarebbero economicamente invogliate ad assumere con contratti a tempo determinato in modo da risparmiare qualcosina sulle buste paga. LL

2 Commenti:

Alle 28 luglio 2008 alle ore 10:11 , Blogger Roberto ha detto...

che dire... "il rischio si paga"!! come non essere d'accordo!!! una vera democrazia e un vero mercato del lavoro, dovrebbe fare lo stesso ragionamento; invece assistiamo, più o meno da sempre, al contrario! hai un lavoro stabile? guadagni x; hai un lavoro precario? a tempo determinato, etc, etc,? guadagni x-y...

 
Alle 28 luglio 2008 alle ore 11:52 , Blogger LL ha detto...

roby il tuo apprezzamento mi fa particolarmente piacere visto che sei certamente più tecnico e ferrato di me nella materia.
purtroppo in italia funziona alla rovescia così i sindacati hanno motivo di dire la loro, confindustria di risparmiare un sacco di soldi e i politici di spartirsi voti e poltrone.

 

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