venerdì 18 aprile 2008

Investimento alternativo

in questi giorni abbiamo finito per comprare due oliveti.
uno decisamente grande se consideriamo che in queste zone spesso si parla di micro-fondi del tipo 20 piante lì, 30 là e via discorrendo; l'altro grandicello. il posto è buono, da sempre da olio quindi c'è anche il dop "taggiasca". due strade d'accesso e in uno c'è anche un rudere anticamente adibito a stalla sotto e fienile sopra; peccato sia piccolo piccolo, 16mq a piano.
comunque, in totale non le ho ancora contate ma saranno intorno alle 250circa piante di età diverse; tutte da potare; una decina impotabili poichè devastate dal deficente criminale che ci ha preceduto; suolo inerbito e vivo, trattasi di diverse fasce; muretti in gran parte distrutti; possibilità di portarci l'acqua ma per le olive adulte non servirà. mq totali sui 7000circa, investimento 20000euro.
penso sia stato un buon acquisto. al venditore interessava fare cassa in quanto anziano e in pessimi rapporti col figlio. a noi una volta potato (vedo se tra i ritagli di tempo quest'estate riesco a farci qualcosa) porterà credo in un paio di anni i primi raccolti, perchè bisogna mettere in conto che quest'anno frutterà zero. stima negativa a pieno regime 10quintali d'olio ogni due anni a partire dal raccolto autunno-inverno 2009-2010. contando tutto (concimi, trattamenti, contributi comunitari, e mettiamoci un pò di legna visto che sono tutte da potare), direi che per il 2015 dovrebbe essere stato ripagato.
problemi: adesso ho oliveti in esubero, se a qualcuno interessa qualcosa si può affittare ma vendere no perchè continuando ad essere governati in questo modo, sia globalmente sia a livello nazionale, la "speranza" è che un domani possano aumentare di valore; d'altronde il ritorno alle campagne è un fatto che storicamente si è ripetuto nell'involuzione umana. inoltre qui la vita costa decisamente meno che non sul mare raggiungibile su strada statale in 25 minuti di auto (riviera con località tipo es. alassio), c'è anche a metà strada l'aeroporto (http://www.rivierairport.it/), insomma vi aspetto ;-)

dai, già che siamo in tema vi segnalo qualche link giusto relativo all'entroterra visto che la costa è già famosa di suo
http://www.cec.it/enti/arroscia/
http://www.arroscia.com/
http://www.comunitamontanaarroscia.imperia.it/

qui invece qualcosa di specifico sull'oliva taggiasca per finire da dove eravamo partiti http://www.taggiasca.com/

LL

3 Commenti:

Alle 19 aprile 2008 alle ore 13:41 , Anonymous Anonimo ha detto...

In bocca al lupo per il tuo investimento!!!

 
Alle 19 aprile 2008 alle ore 15:06 , Anonymous Anonimo ha detto...

bene! allora tra un pó compreremo il tuo olio! anke se io ho degli "agganci" con quello pugliese, ke x me rimane il number one. cmq anke i toscani e i liguri si difendono bene!

 
Alle 21 aprile 2008 alle ore 13:17 , Blogger LL ha detto...

una volta avevo una ragazza di origine pugliese sicchè ho assaggiato quell'olio. non male ma non sò quanto dipenda dall'abitudine, preferisco di gran lunga il nostro.
credo ci sia una differenza di prezzo piuttosto marcata, questo ligure è più caro, certamente dipende anche dalle peculiarità del territorio, non sò se dipenda anche dalle qualità chimiche.
ho sentito parlare molto bene delle produzioni intorno ai laghi padani, prezzi carissimi e produzione molto limitata.
sul sito che segnalo, taggiasca.com (vi è da dire che loro sono decisamente di parte) sostengono che questo sia l'olio migliore del mondo...
il problema del nostro olio è che a fronte di una produzione di olive di 100 abbiamo una commercializzazione in etichetta di 300 (fonte un conoscente della coldiretti) in quanto grazie alle magiche etichette tutto è possibile....

 

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