martedì 31 agosto 2010

Competizione tra grosse aziende? Molte volte è l'esatto contrario.

secondo quello che ci viene suggerito di pensare le grandi aziende le quali si contendono la fetta principale di mercato sarebbero in ferrea competizione tra loro. la realtà è spesso un'altra...

ricordo benissimo quando uno/due anni fa il principale operatore telefonico del paese aumentava le tariffe e la settimana dopo la stessa cosa veniva fatta dal principale competitor in un mercato dove i contendenti sono di fatto quattro e gli altri due (che si contendono le briciole) lasciano i prezzi fermi. (per la cronaca io passai ad altro operatore.. ma è ovvio che tale ritocco dei prezzi abbia portato beneficio ad entrambi i colossi perchè la massa non ragiona, la massa è pecora per definizione).
e vi credete che nel sistema chessò, finanziario tanto per dirne uno a caso, i soggetti più potenti si facciano la guerra al ribasso? suvvia...
e quanti sono gli accordi, perfettamente legali sia chiaro, tra società teoricamente rivali?
e quanti quelli illegali? si chiamano cartelli, ogni tanto arriva qualche multa ma quasi sempre ridicola e comunque che vale il prezzo della candela.

come al solito il calcio non sfugge affatto a questo teorema e se storari (di proprietà del milan) richiesto dalla sampdoria finisce per due spiccioli alla juve oggi dovrebbe essere il giorno del rossonero borriello che ben accetto da decine di club finirà per vestire il bianconero. tantissimi gli affari fatti tra strisciate (milan e inter) in questi ultimi anni, alcuni dei quali davvero bizarri... ma che hanno portato laute plusvalenze ad entrambi.

al sempliciotto verrebbe da chiedersi, "ma perchè si va a fare favori ad aziende rivali?".
la risposta è semplicissima:
in molti casi non importa rinforzare un diretto concorrente, l'importante è piuttosto collaborare con lui in modo da concentrarsi contro i piccoli soggetti competitor.
perchè non è fondamentale primeggiare, è invece fondamentale essere tranquilli di non vedere incrinata la propria oligarchia.
fa nulla insomma essere secondi o primi, l'importante è che giù di lì non si vada, l'importante è che i terzi, i quarti, i quinti (veri rivali) restino stabilmente lontani e si logorino nello sforzo di contendersi gli scarti del banchetto, piccole quote di mercato che non fanno business.
perchè è la massa che fa business.

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