giovedì 3 settembre 2009

Se siete in zona... stasera a parma

NO alla TESSERA DEL TIFOSO!

La Tessera del Tifoso è uno strumento di "fidelizzazione" adottato dalle società di calcio. Una nuova forma di businnes, perché bisognerà pagarla e perché è finalizzata ad incentivare la spesa; ma anche una nuova forma di repressione e controllo sociale, perché il rilascio dovrà essere preventivamente autorizzato dalla Questura.
L'opinione pubblica, come al solito deviata, pensa che non vogliamo questa Tessera per paura d'essere schedati o perché impedirà l'accesso dei diffidati allo stadio. Ma schedati lo siamo già, i biglietti sono nominali e gli abbonamenti anche, ci sono decine di telecamere negli stadi, e in Questura c'è una sezione apposita che dal 1990 si occupa esclusivamente degli ultras della propria città. I diffidati hanno l'obbligo di firma e già questo basta a tenerli lontani dagli stadi (chi manca una firma si becca una multa dai 10.000 euro in su).
Non siamo contro la Tessera in sé, anche se la riteniamo l'ennesima operazione per rendere più difficile la vita al tifoso. Siamo contro questa Tessera perché non è accettabile che per entrare in un luogo pubblico serva l'autorizzazione preventiva della Polizia, e perché c'è il rischio che diventi il mezzo per applicare altre leggi più repressive, finora ignorate, perché altamente anticostituzionali. In particolare: l'art. 9 della Legge Amato, che se applicato impedirebbe l'accesso a tutti quei soggetti che nel corso della vita hanno ricevuto un Daspo (divieto d'accesso alle manifestazioni sportive, la cosiddetta "diffida"), anche quando l'hanno già scontato. Da ricordare che il Daspo non è una condanna (perché non è preceduto da alcun processo, né da alcun Giudizio) ma una misura preventiva, decisa arbitrariamente dal Questore. Una misura che, limitando la libertà personale senza bisogno di prove e processo, vìola, di per sé, i diritti civili della persona.
Alla diffida talvolta segue un processo, che il più delle volte proscioglie gli imputati perché diffidati senza prove. Ebbene, anche questi ultras dichiarati INNOCENTI dallo Stato e che hanno scontato INGIUSTAMENTE una diffida o una parte rilevante d'essa, non potrebbero avere accesso allo stadio, perché l'art. 9 della Legge Amato non fa differenze neppure tra innocenti e colpevoli (tra quelli che arrivano ad avere un processo), fondandosi sull'esser stati "destinatari" del Daspo. In pratica trasformerebbe una misura preventiva (illegittima) in condanna definitiva a vita (il che è anche anticostituzionale). Forse proprio per questo non è mai stata applicata, ma quando le leggi ci sono, c'è sempre il rischio che qualcuno voglia applicarle.
Chi ha preso un Daspo (anche quando reo di ciò che gli è contestato) e l'ha scontato (andando a firmare per anni in Questura) ha diritto a riottenere tutte le libertà personali di cui era stato privato. Nella società civile, quando hai pagato il tuo debito con la legge, torni ad essere un uomo libero, con la possibilità di reinserirti nella società. Allo stadio non funziona così? E' territorio extranazionale? Ricordiamoci anche che i reati contestati agli ultras sono spesso "reati da stadio", comportamenti legittimi che attraverso leggi speciali diventano illegittimi allo stadio. Ad esempio: accendere torce, esporre striscioni, sedersi in un posto invece che in un altro, ecc. E non solo, le pene sono spesso sproporzionate rispetto agli atti contestati.
Sia il Ministro Maroni sia l'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni dicono che l'art. 9 della Legge Amato non sarà applicato, ma questo non è sufficiente. Lo Stato non può ignorare le leggi anticostituzionali, deve modificarle.
Le Tessere del Tifoso le abbiamo già. Sono il nostro abbonamento di Curva Nord, e la nostra tessera dei BOYS. Per entrare al Tardini non ci vuole l'autorizzazione della Polizia, ma la voglia di tifare gialloblù.

GIOVEDI' 03/09/2009 - ORE 21

CONFERENZA "NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO"

(relatore Avv. G. Adami)

AUDITORIUM TOSCANINI - VIA CUNEO - Ingresso Libero

Saranno presenti: dirigenti del Parma Calcio, rappresentati della tifoseria crociata, appartenenti ad altre tifoserie e Gruppi ultras.
Invitiamo tutti i soggetti coinvolti a partecipare: autorità, rappresentati locali della comunità, parlamentari, giornalisti, responsabili della tifoseria, ultras e tifosi.

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