giovedì 19 febbraio 2009

Veltrusconi

l'ultimo regalo di veltroni a berlusconi è rappresentato dal tempismo perfetto delle sue dimessioni, giunte proprio il giorno in cui è arrivata la sentenza mills le quali han fornito ai nostri media un argomento in più su cui parlare...
e mica lo dico io povero scemo, andate un pò a vedere la stampa estera, dal new york times, al financial times, alla guardian passando per la bbc, times, indipendet, daily mail, telegraph, le monde, le figaro, el pais; qui su "il sole 24ore" trovate una brevissima sintesi.

veltroni si è dimesso per salvare il pd, accozzaglia di gente di diversa provenienza politica. c'è di tutto: dall'ex comunista, all'ex verde, all'ex democristiano, all'ex socialista, all'ex radicale, dall'imprenditore all'operaio, dal filsofo alla starlette.

dall'altra parte la situazione è analoga ma con una sola differenza, una "L". una elle che sta per leader indiscusso, capo assoluto. quelli che fanno parte del pdl sanno che senza berlusconi non contano nulla, sono lo zero o quasi sicchè le diversissime ideologie di fondo si narcotizzano, si annacquano in un brodino senza "dare fastidio". dall'altra parte la elle manca, tanti vorrebbero esserla, troppi, e nessuno ci riesce veramente.

per favorire questo processo di "partiti agglomerato" hanno voluto lo sbarramento al 4%, si dice sul modello europeo dove già esiste magari con soglia addirittura più alta. si ci dimentica di due cose:
primo, negli altri paesi europei se uno è comunista è comunista, se socialista socialista, se democristiano democristiano, se di destra di destra. in italia come abbiamo visto no, pd e pdl inglobano di tutto.
secondo, perchè non è che se in europa vengono fatte leggi contrarie all'etica, alla rappresentatività democratica dobbiamo per forza andarci dietro... o se uno si butta giù da un ponte lo dobbiamo seguire?

lo sbarramento al 4%, voluto non a caso dai due pd congiuntamente serve a rendere il ruolo di deputato in una democrazia parlamentare molto simile a quello di un perenne ricattato in quanto ad ogni votazione importante contraria al proprio credo si trova di fronte ad un bivio:
- fare la marionetta e votare come il partito richiede;
- avere il coraggio di essere coerente con i propri ideali e dunque fare la fine di rossi e turigliatto i due comunisti coerenti che si sono rifiutati di votare il rifinanziamento della missione militare in afghanistan (non addentriamoci nel merito, atteniamoci al metodo).
il risultato è stata l'espulsione dal partito tanto che alle ultime elezioni hanno corso con un paritito proprio con zero visibilità e con un risultato percentuale ovviamente da zero virgola. ma la base era con loro. il comunista convinto e coerente, militante era con loro. con loro che non erano scesi a compromessi, che non si erano venduti alla poltrona. ma con la sola onestà intellettuale e stima di chi segue nel profondo le vicende politiche non vai da nessuna parte se non riesci a farti conoscere. e i risultati conseguiti parlano chiaro.

così riavremo mastella, uno che indubbiamente porta voti al sud e che altrettanto indubbiamente si porterà dietro qualche fedelissimo. e quando ci sarà da votare penserà anche a rossi e turigliatto...

e così se un cittadino qualsiasi volesse entrare in politica in modo autonomo sarebbe fottuto in partenza. dovrebbe andare a chiedere "per favore" ad un big, o a una stampella dei due big, se per grazia lo candidano.
di fatto un sistema perfettamente legale che permette la scelta pressochè totale dei deputati eletti e successivamente un controllo sugli stessi molto stretto. LL

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