sabato 24 maggio 2008

Panem et circenses

di quel pezzo di ..... che ha assassinato quei due poveri ragazzi in motorino a roma sappiamo tutto, vita morte e miracoli. sappiamo cose "utilissime e fondamentali", anche pettegolezzi che hanno un discutibile riscontro (aveva un daspo = era un ultrà; fantastica equazione!).

in compeso è anche di ieri la notizia della nuova tappa del processo antonveneta.
di questo si è fatto cenno appena appena, in modo delicato, leggero leggero; ad esempio chi sono i circa 60 che hanno chiesto il patteggiamento? perchi lavorano? che compagnie politiche frequentano? hanno amici a montecitorio con cui si sentono al telefono? sono mai stati condannati o indagati per altre faccende simili? quali ruoli ricopriranno nel sistema economico italiano dopo questo processo?
forse tutto ciò non è importante?
eppure mica parliamo di un presunto drogato qualunque, praticamente qui trattasi di un gran bel gruppo di signori estremamente rilevanti per l'economia del paese!
chi è più importante per noi, per il paese: quel figlio di papà o questi 60?

ma sì dai, parliamo d'altro e diamo a quella "poltiglia di mucillagine" (così sono stati definiti gli italiani dal censis se non erro) qualcosa di cui nutrirsi... LL

6 Commenti:

Alle 24 maggio 2008 alle ore 13:52 , Anonymous Anonimo ha detto...

E' in atto un nuovo modo di fare comunicazione che porta a dover individuare, volta per volta, i nemici da abbattere al fine di sviare l'opinione pubblica dai reali problemi sociali.

Nella Napoli borbonica, una locuzione simile era "festa, farina e forca", laddove nelle feste pubbliche veniva distribuito il pane insieme alla pratica di alcune impiccagioni, che dovevano dimostrare la capacità del potere politico di mantenere la legalità.

L'espressione "Panem et Circenses" rappresentava un meccanismo di potere influentissimo sul popolo romano, poiché era la formula del benessere popolare e quindi politico; uno strumento in mano al potere per far cessare i malumori delle masse, che con il tempo ebbero voce proprio nei luoghi dello spettacolo (oggi tv e giornali).

 
Alle 24 maggio 2008 alle ore 16:14 , Blogger admin ha detto...

Bhe dai.

Sai anche tu come i bravi giornalisti in Italia di solito vengono premiati

 
Alle 24 maggio 2008 alle ore 16:36 , Blogger LL ha detto...

scusa ma quello che si apre cliccando sulla parola "premiati" non mi piace per niente... puoi chiarire il tuo pensiero?
grazie

 
Alle 24 maggio 2008 alle ore 16:55 , Blogger admin ha detto...

certo.

diciamo "ironico".

mi riferisco a come finiscono di solito i giornalisti che trattano cose scottanti

le strategia mediatica della quale parli nel tuo post (tipica delle dittature) mi ha ricordato quanto spesso costi caro essere una voce fuori dal coro...o toccare certi poteri.

Meglio parlare del rumore che descrivere il segnale...se è rumore quello che la "poltiglia di mucillaggine" vuole..diamogliela

Spero di aver chiarito.

^_^

Un saluto,

mi

 
Alle 24 maggio 2008 alle ore 17:59 , Blogger LL ha detto...

hai chiarito perfettamente.
ed è un ragionamento che ci può stare nel senso che il potere mediatico lo detengono quegli stessi centri di potere che talvolta più o meno direttamente si mettono nei guai. quindi o ti allinei o ti trovi un altro lavoro (tu ci sei andato più pesante ma in effetti hai portato dei numeri considerevoli).
anche beppe grillo direi che bazzica su questa lunghezza d'onda, mi rifesco ad esempio alla parte relativa al finanziamento pubblico per tutti i giornali, compresi quelli più importanti; o a quanto numerosa sia la presenza dei vari soggetti finanziari nel controllo degli stessi cda. la situazione televisiva poi se possibile è ancora peggiore.

ps: fortuna che io non conto un cazzo ;-)
(anche se da alcune istituzioni ricevo visite quotidiane...)

 
Alle 25 maggio 2008 alle ore 12:14 , Anonymous Anonimo ha detto...

La strada effettivamente e' quella, diciamo una democrazia imperfetta...

 

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