La strada da intraprendere

per terminare il discorso iniziato in precedenza bisognerebbe che la popolazione locale al 100% arrivasse ad odiare chi incendia e che nessuno potesse avere un guadagno per via del passaggio del fuoco, anzi bisognerebbe che la popolazione del luogo tutta ci rimettesse dei soldi visto che dei sentimenti sembra non importare praticamente a nessuno.

e allora via con l'elenco:
- che sia la popolazione locale a pagare obbligatoriamente le spese del reimpianto e dello spegnimento incendio.
- che siano l'esercito e i volontari ad occuparsi dello spegnimento del fuoco.
- che ad ogni incendio si licenzi del personale pubblico impiegato nella "tutela e salvaguardia del patrimonio boschivo" anzichè assumerlo; sì a modi rappresaglia esatto.
- che se il fuoco brucia 2 ettari non solo in quel territorio ma pure in altrettanti 2 ettari adiacenti lo scempio l'uomo non possa mettere piede nè per cacciare, nè per pascolare, nè per edificare per almeno 50 anni.
- che del reimpianto se ne occupino i carcerati e che le piantine da reimpiantare siano prese da vivai dislocati in spagna, grecia, croazia ecc. purchè lontani dal luogo delle devastazioni.
- che venga posta una taglia sugli incendiari e che gli stessi una volta arrestati non escano mai più di galera se non orizzontalmente.

questo come misure repressive, poi c'è da fare un altrettanto importante discorso relativo alla reale seria e duratura creazione di posti di lavoro. altro che 500 made in polonia! con operai italiani cassaintegrati o prepensionati, insomma c'è da lavorare sulla produttività del paese italia attuando una politica che in italia chissà perchè non si vuole attuare. o forse il perchè lo sappiamo tutti quanti? LL