giovedì 14 giugno 2007

Avevano ragione i bresciani (come oggi hanno ragione le vittime della diaz?)

la denuncia dei bresciani era rivolta anche a giornali e tv, ma chi ne ha parlato?
direte voi, beh, sono ultras cioè delinquenti, mica gli possono aver creduto.
bella risposta.
allora dico io, avranno tutti dato ampio risalto a questo atto della magistratura che vado ora a postare qua di seguito.

fonte: indymedia
sabato 9 settembre 2006.
La procura chiede l’archiviazione dell’inchiesta sul pestaggio di Paolo Scaroni nel dopo Verona-Brescia. Ma le conclusioni del pm confermano la tesi dei tifosi.
Un «pestaggio» destinato a restare impunito.
La Procura di Verona ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta sugli scontri fra ultrà e polizia dopo la partita di campionato fra Verona e Brescia del 24 settembre 2005. Durante gli scontri alla stazione ferroviaria di Porta Nuova, rimase gravemente ferito Paolo Scaroni, 29enne residente a Castenedolo che seguiva la trasferta con lo storico gruppo ultrà Brescia 1911. Il tifoso ricoverato in condizioni gravissime all’ospedale di Verona, dopo alcune settimane di coma farmacologico indotto venne operato alla testa per rimuovere un grumo di sangue. Infine sette mesi di riabilitazione nel centro specializzato di Negrar in provincia di Verona. Solo dallo scorso aprile è tornato a casa. Un calvario percorso con coraggio e il tenace sostegno degli amici della Curva Nord.Le indagini condotte dal sostituto procuratore scaligero Pier Umberto Vallerin non sono nel frattempo riuscite a risalire ai presunti colpevoli. Non perchè il fatto non sia effettivamente avvenuto, anzi sul fatto che sia stato commesso un «efferato pestaggio» come si legge negli atti della richiesta di archiviazione e come sempre sostenuto dagli ultrà bresciani presenti agli scontri, gli inquirenti non hanno dubbi. Il problema è che mancano nomi e cognomi degli autori: nessuna immagine o filmato utile a identificarli, tantomeno testimonianze dirette. Neppure quella di Paolo che due mesi fa è stato ascoltato dal magistrato che si è recato personalmente nella sua abitazione di Castenedolo. Lì dove la mamma gli sta a fianco ogni istante senza lasciarlo mai solo per seguirlo nella delicata terapia di riabilitazione. «A lungo con violenza. Prima mi hanno picchiato. Dopo sono caduto per terra - ha raccontato l’ultrà al pm che prima di chiudere l’inchiesta ha voluto attendere pazientemente che Paolo Scaroni si riprendesse -. Ho battuto la testa e sono precipitato nel buio. E non ricordo più nulla».L’inchiesta dunque arriva al capolinea fissando comunque alcuni postulati in una vicenda scandita dalle «verità» diametralmente opposte della questura di Verona e degli ultrà. I tifosi della Curva Nord-Brescia 1911, hanno sempre sostenuto che la polizia avrebbe premeditato un piano di guerra contro i tifosi bresciani. A Verona si sarebbe consumata secondo gli ultrà biancazzurri una vera e propria aggressione: a farne le spese sarebbe stato Paolo Scaroni. Accuse alla polizia, accompagnate da una serie di filmati girati con i telefonini e dalle testimonianze degli altri ultrà meticolosamente raccolte da Ennio Buffoli, legale della famiglia del 29enne. Completamente opposta la versione della questura scaligera che teorizzò che Paolo fosse stato colpito da un sasso lanciato dai suoi amici in direzione dei poliziotti. Sempre nella versione della poliza si parlò di una ferita compatibile con le dimensioni di un cubetto di porfido. Una tesi «smontata« dal referto del pronto soccorso e dalle conclusioni dell’inchiesta che ha appurato come i traumi siano stati causati da «gravi e ripetute percosse». Non un’incidente insomma ma un pestaggio. Quello che da sempre ha sostenuto l’avvocato Ennio Buffoli. Purtroppo però non basterà a risalire ai colpevoli.
Fonte: Indymedia.

4 Commenti:

Alle 14 giugno 2007 alle ore 17:50 , Anonymous Anonimo ha detto...

Bisogna mettere il numero identificativo sui caschetti dei poliziotti,in Germania l'hanno già adottato da tempo è la cosa funziona...in Italia dobbiamo ancora arrivarci...kmq speriamo che sbattano dentro i cellerini della diaz,l'ideale sarebbe licenziarli poi vediamo cosa succede

 
Alle 14 giugno 2007 alle ore 20:17 , Anonymous Anonimo ha detto...

Il problema è che nessuno pagherà penalmente perchè tutti questi reati sono coperti dall'indulto.

 
Alle 15 giugno 2007 alle ore 12:07 , Anonymous Anonimo ha detto...

santo indulto....

comq frank ti "sembrerà strano" (ooh) ma c'è chi dopo i fatti della diaz è stato promosso...

 
Alle 15 giugno 2007 alle ore 13:08 , Anonymous Anonimo ha detto...

Purtroppo questo in Italia non è strano è ciò che accade normalmente.

 

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page

Questo sito web denominato "RUMORSRISPARMIO" e' un "blog", ovvero per definizione un diario online. Il sito non è curato e redatto a scopo di lucro, ma piuttosto per semplice passione per gli argomenti trattati. Non vi è alcuna altra motivazione aldilà di questa passione personale e non vi è alcun interesse economico collegato neppure in via indiretta. In questo sito si possono leggere riflessioni e valutazioni sul mondo della Borsa e della finanza che derivano sempre e comunque da conoscenze e percezioni strettamente soggettive, parziali e discrezionali. Dunque assolutamente e costantemente soggette a possibili errori di interpretazione e valutazione. Pertanto, cio' che in questo sito si puo' leggere non puo' essere considerato e non intende peraltro in alcun modo rappresentare sollecitazione del pubblico risparmio o consulenza all'investimento. Quello che qui e' possibile leggere e' da ritenersi per definizione e in ogni caso sempre inadatto ad essere utilizzato per reali strategie di investimento. Di conseguenza, si sconsiglia chiunque nel modo piu' assoluto e categorico di agire in questo senso. Si precisa che questo sito internet non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicita'. Non puo' pertanto essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge numero 62 del 7.03.2001.