lunedì 12 maggio 2008

Fitofarmaci

in questi giorni dalle mie parti le aziende agricole dedite alla viticoltura, segnatamente le più grandicelle di esse, cioè quelle che collaborano con vari "tecnici", hanno cominciato a pompare.
sarebbe a dire che hanno cominciato i trattamenti. ne hanno già fatto chi uno chi addirittura due (cadenza settimanale o eventualmente quindicinale a seconda del prodotto scelto).
molti dei piccoli, le aziendine a conduzione familiare, vedendo che i grandi pompano hanno iniziato a dare veleni pure loro. dicono che se lo danno loro (i grandicelli) allora è da dare.
io non sono d'accordo. e non sono il solo. pochi ma buoni.

è vero che sono in atto cambiamenti climatici per i quali l'estate è sempre più anticipata, quindi la tendenza è necessariamente a dover anticipare i trattamenti tuttavia... viste le temperature e le condizioni climatiche non mi pare necessario dover intervenire. anni fa non si cominciava a trattare prima del 20 maggio... e questo è stato un inverno-primavera sin qui decisamente più freddo che nel recente passato.

oggi il pericolo potrebbe essere la cosìddetta malattia del liquido, si manifesta con macchiette gialle sulle foglie nel lato esterno a causa di una muffetta che si trova sul lato opposto. la cura è il rame (avete presente quel liquido blu? quello!) e insieme viene mischiato un prodotto a base di zolfo, al momento molto leggero in quanto il pericolo della malattia cosìddetta dello zolfo emerge dopo che il fiore ha spurgato e quindi quando si hanno i veri e propri acini (è un fungo che attacca i chicchi d'uva e li spacca facendoli marcire).
certamente prevenire è sempre meglio che curare, anticamente si diceva che "la malattia dello zolfo una volta presa andava avanti fin nella botte", ma erano i tempi del solo zolfo asciuttto, quello "minerale", oggi con i prodotti liquidi e sistemici la situazione è diversa.
non sò se ci aggiungano anche dei concimi liquidi o degli insetticiti o acaricidi. di norma sono prodotti miscelabili dunque non ci sarebbe nulla di illegale, è solo che anche qui eventualmente sarebbe prestino.

comunque tornando alla questione, allo stato attuale siccome umidità non ce ne è, anzi, sono giornate caratterizzate da un costante venticello (che asciuga quindi per muffe e funghi sono guai), inoltre di notte le temperature sono ancora basse (altra cosa che muffe e funghi non gradiscono). questo vuol dire che di malattia non ce ne può essere e del resto la pratica dice che non se ne vede. ma allora perchè si pompa già?
diciamo che è "utile" come prendere medicine per tirare giù la febbre quando non si ha neppure un raffreddore.
il problema è che in questo modo si va ad inquinare gratuitamente, non sò se anche uccidendo insetti utili ma comunque stiamo parlando di veleni sulla cui confezione sono riportate le pericolose avvertenze. veleni sia per l'uomo che per gli animali e devastanti per gli organismi acquatici. però si danno.
vengono prodotti sia da aziende specializzate sia da alcune società farmaceutiche che conosciamo per i nostri medicinali e costano cari. LL

1 Commenti:

Alle 16 maggio 2008 alle ore 20:39 , Blogger marshall ha detto...

A proposito di pompare. Ricordo un amico che pompava verderame nel suo piccolo vigneto, senza mascherina. E alla fine...
Risparmio il finale.
Ma se ha fatto male a lui, che ne è dei consumatori?

Post come questi non possono che fare bene.

 

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