giovedì 2 agosto 2007

Crisi

ieri è passato a trovarmi il mio compratore d'uva pigato doc (http://www.forestiwine.it/), le notizie sono pessime e se si sommano a quelle dello stesso tenore che sto sentendo in giro il quadro assume tinte foschissime (soprattuto per i rossi, in fondo pare che il pigato faccia meglio di tanti altri).

chi mi legge da un pò sà bene che da queste pagine ho più volte denunciato una politica europea dissennata che nel giro di pochissimo tempo finirà per ditruggere completamente le piccole produzioni.

si continua a far giungere da ogni parte del mondo vini a prezzi stracciati mentre l'offerta di vini italiani continua a crescere a dismisura. i vari governi locali infatti pur di fare cassa sono disposti a vendere montagne di diritti di impianto, ovviamente anche a chi vigna non ne ha mai avuto, si stanno inoltre ampliando le zone considerate a produzione doc; insomma l'offerta cresce più della domanda con le logiche conseguenze.

si stanno gettando le basi per la creazione di un'agricoltura basata non più sulla piccola proprietà privata il chè significava grandissima qualità, sfruttamento equilibrato del suolo e occupazione stabile bensì fondata sul latifondo.
il lavoro passa così nelle mani principalmente di lavoratori stagionali immigrati (est europa, albania, nordafrica); le superficie coltivate aumentano come l'abuso di pesticidi, diserbanti, fitofarmaci e acqua.
le nuove norme inoltre di fatto impediscono a chi ha giri d'affari modesti di poter competere in un mercato globale dove si trovano etichette eclatanti anche sotto i due euro a bottiglia.

è la distruzione totale della piccola proprietà privata contadina col suo bagaglio di cultura a vantaggio di una "asfaltatura rapida" con un gran livellamento verso il basso della qualità (vedremo se anche del prezzo finale ma lì ho dei dubbi...). certamente verranno mantenute punte d'eccellenza ma nel complesso spariranno quei vini considerati di fascia media. media qualità medio prezzo. ovvio che se un vino costa quanto una birra il sospetto che sia merda viene o perlomeno dovrebbe venire... ovvio che 20euro a bottiglia non tutti se li possono permettere men che meno se si sale ulteriormente.

le mie fonti parlano di cantine piene e del resto il prezzo dell'uva pagato a noi anche quest'anno subisce un ritocco all'ingiù (faccio presente che già l'anno scorso avevamo perso qualche cent al kg mentre non ci vuole l'istat a dire che tutto aumenta).

non ci siamo, non ci siamo per niente!!!!
l'agricoltura tipica delle nostra tradizione popolare rischia di sparire (discorso analogo per l'artigianato e l'industria) il tutto grazie ad una globalizzazzione maledetta che in modo infame viene pilotata.

GRAZIE BASTARDI. LL

1 Commenti:

Alle 6 gennaio 2012 alle ore 21:58 , Blogger marshall ha detto...

Luca,
potresti scrivere un post di aggiornamento, sui tanti temi che hai qui trattato?

 

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