Vino, cosa cambia? - 2 -
- sulla promozione dei vini da tavola c'ho capito poco, o forse troppo... diciamo che dovrebbe essere la solita "truffa legalizzata" al danno del consumatore sciocco il quale si crede erroneamente di leggere l'etichetta come se fosse il vangelo. un pò di fumo negli occhi insomma per fare passare un vino da tavola quasi come fosse un doc tanto per dirla in parole spicciole.
- poi attenzione alla perla delle perle fatta dalle merde, cioè no volevo dire fatta dalle perle. si usa la parola magica "liberlizzazione" e cosa succede?
che gli indottrinati plaudono.
poi che anche in romania si potrà produrre un qualsiasi vino italiano, tanto con l'etichetta si aggiusta tutto; tre lettere punteggiate non si negano a nessuno. l'articolo del tgfin riporta un esempio che cito: "si potrebbe produrre Chianti non più sui 17mila ettari attuali ma su 35mila " ah, alla facciazza della qualità! e questo ovviamente per ogni vino.
risultato?
crollo del prezzo dell'uva qua da noi e delocalizzazione nell'est europa. saranno contenti i grossi e saranno scontenti i piccoli produttori italiani ma il loro scontento non conta.
e per il consumatore? non gli resta che attaccarsi all'etichetta mendace..
caleranno i prezzi dei vini? io non credo.
qualitativamente avremo migliorie? questo mi sento di escluderlo.
il prezzo dell'uva qua in italia calerà, conseguenze? se uno oggi con 2000 piante vendendo l'uva tirava avanti avrà bisogno di coltivarne 4000 il problema è però che con 4000 da solo non ce la fà e dovrà assumere manodopera (ovviamente extracomunitari); il problema conseguente è che con 4000 piante e un operaio muori di fame e allora dovrai metterne 6/7000.
beh, ma per aituarci ci danno i contributi no? oh, sì! ma siccome ci sarà un vorticoso aumento di produttività vedrai quanti finiranno per chiudere... certo, in compenso chi riuscirà a cogliere opportunità magari all'estero crescerà ulteriormente.
addirittura daranno i contributi anche a chi estirperà i vigneti, secondo voi perchè? perchè così danno un incentivo ai piccoli produttori magari pensionati a togliersi le loro vigne vecchie di decenni al contempo poi danno l'incentivo al grosso a reimpiantare la vigna.
sì ma allora la qualità se ne và a fanculo visto che le viti vecchie sono quelle che producono il vino migliore? certo ma a questi signori che gli frega della qualità?!
l'importante è che ci sia più business, più opportunità per i grossi e che i piccoli si tolgano dal cazzo. LL
1 Commenti:
Ma sei proprio un esperto!
Nel mio prossimo governo virtuale ti farò ministro dell'Agricoltura con delega (carta bianca) sui vini.
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