venerdì 6 luglio 2007

Vino, cosa cambia? - 1 -

bisogna che stia calmo, bisogna che stia calmo, bisogna che stia calmo me lo ripeto da ieri pensando a sta immensa merda di unione europea.

andiamo per punti:
- i fondi sembra verranno elargiti a chi ne chiede di più, a chi fà progetti faraonici; il piccolo avrà più difficoltà ad accedere ai contributi europei. ovvio, l'obiettivo è creare dei colossi e far sparire gli artigiani.

- vino senza zucchero anche al nord europa.
allora, fu una legge voluta da mussolini perchè in questo modo imponeva ai produttori del nord di rifornirsi di mosti dai produttori del meridione dove le gradazioni zuccherine (che poi diventa alcool) sono maggiori. questo comporta prima di tutto maggiori spese perchè costa più un mosto della sicilia che lo zucchero comprato al supermercato e secondo un vino che non è più puro.
esempio pratico, per i vitigni della mia zona che conosco è praticamente impossibile raggiungere quei 24 gradi di mosto che poi si trasformano in 12/13 di gradi alcolici. ergo, mediamente stiamo intorno ai 18 di mosto (quest'anno 20 ma è stato un record) e chi si fà il vino per sè (chiaro mica per venderlo quello non si può) ci aggiunge tipo 3 kg di zucchero ogni quintale di uva che è nella botte a bollire (parlo del vecchio procedimento di fermentazione, quello con le vinacce per intenderci che ormai i grossi non fanno più).
e chi lo vende come fà? beh, in teoria dovrebbe inserire dei mosti meridione risultato che insieme alle uve "x" si ci mischia il mosto "y" che nulla c'entra (alla faccia della qualità).
e lo zucchero ci si trova nel vino? no. non dà sapore nè fà male, semplicemente da gradi. è il modo più naturale per dare gradi ma mussolini voleva aiutare i contadini del sud.
in europa però potevano usare lo zucchero? sì. ora con questa nuova decisione di bruxelles non più e quindi dovranno adeguarsi a noi. credo che l'unico modo di trovare lo zucchero sia analizzare il mosto entro pochissime ore poi sparisce.
ci sono altre modalità per dare dei gradi al vino? può darsi, non sono un enologo e non faccio magie.... LL

1 Commenti:

Alle 7 luglio 2007 alle ore 22:43 , Blogger marshall ha detto...

Sempre più convinto sul tuo prossimo mandato: ministro dell'Agricoltura.
Il problema che esponi - il produttore piccolo che viene fagocitato dal grande - me lo aveva già menzionato il mio amico Giuseppe di Montù Beccaria, dove compravo il vino prima di entrare in astemia "forzata".
A Montù Beccaria dovrebbe esserci quel problema: una grossa azienda vinicola (tipo Zonin) stava, di mano in mano, acquistando (l'ultima volta che l'ho visto è stato nel 2002 o 2003) quanti più vigneti piccoli potesse acquistare, in modo da creare un unico grande produttore.
Ma mi metteva all'erta sulla futura qualità: molto migliore la sua, con la raccolta dell'uva fatta ancora manualmente, rispetto a quella industriale la cui raccolta viene fatta a macchina. E la macchina, si sà, butta dentro tutto: foglie, tralci (?) e quantaltro, anche se poi vengono successivamente scartati.

 

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