venerdì 7 gennaio 2011

La stagione dei ricatti

le grosse aziende oggi hanno un'arma straordinaria: il controllo del mercato del lavoro.
infatti possono imporre alle autorità e ai lavoratori i loro piani industriali, spesso veri e propri diktat della serie
o accettate il nostro progetto / condizioni o noi ci trasferiamo in altro paese.
prendere o lasciare, le regole le decide la big azienda. o lavori alle mie condizioni o me ne vado dove mi conviene.
messi alle strette autorità e lavoratori si calano le braghe.

ma si dimenticano di una cosa, del fatto che anche loro hanno un'arma: il controllo del mercato del consumo.
se oggi i paesi più industrializzati che danno le migliori condizioni di vita ai cittadini (es. usa, canada, uk, germania, francia, italia, svizzera, nord europa, giappone, australia), facessero un accordo tra loro, della serie
diamo la possibilità di vendere all'interno del nostro gruppo solo ed esclusivamente quello che le aziende producono all'interno dello stesso
le stesse big imprese si troverebbero loro malgrado a dover scendere a patti.

oggi nello stesso gruppo di paesi le big industriali producono 50 e vendono 98.
io dico, nel gruppo produci 50? bene, vendi 50.
vuoi nel gruppo vendere 98? bene, produci 98.

se non si arriva a questo controricatto (che possono mettere in atto solo governi in buonafede ed estremamente solidi) continueremo a perdere produttività in modo inesorabile e lentamente perderemo anche il mercato del consumo (che oggi teniamo in piedi di fatto grazie alla droga dei debiti).
spostando la produttività inesorabilmente finiranno per spostare anche i consumi. a quel punto non avremo in mano più nulla.

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7 Commenti:

Alle 7 gennaio 2011 alle ore 14:48 , Anonymous Anonimo ha detto...

ciao rumors,felice anno nuovo!
Hai detto una cosa giusta;delocalizzazione del lavoro e di conseguenza dei lavoratori ed infine delocalizzazione dei consumatori.Può essere benissimo che io sbagli,ma per me col tempo sarà così.Sono disegni precisi e lucidi ai piani alti,eseguiti con zelo da utili idioti ai livelli intermedi(politici,sindacati,giornalisti,economisti paraculi e vili,idealisti istupiditi ecc.)ma queste cose io non le posso dire,altrimenti passo per un complottista paranoico reazionario...
Bè..tanti saluti
Maurizio

 
Alle 7 gennaio 2011 alle ore 14:58 , Blogger LL ha detto...

non le puoi dire?
beh, i numeri dicono che sta andando così e quelli per definizione non sono
"complottisti paranoici reazionari"

;-)

e buon anno anche a te!

 
Alle 7 gennaio 2011 alle ore 22:38 , Blogger Alessandro Federico ha detto...

Non mi trovi daccordo. Il protezionismo non ha mai giovato a nessuno. Casomai bisogna che vengano presi in considerazione i diritti dei lavoratori Cinesi, Indiani ed altri. Abbiamo fatto finta che il Mondo fosse nostro. E' bene che ci abituiamo all'idea che non è così.

 
Alle 9 gennaio 2011 alle ore 19:46 , Blogger LL ha detto...

sì ma non potremo mai imporre il rispetto dei diritti dei lavoratori e dell'ambiente in tutto il mondo, è un'utopia clamorosa. non possiamo nemmeno imporre il rispetto dei diritti umani.... figurati quelli dei lavoratori...

in questo caso credo il protezionismo sia necessario anche se certamente avrebbe effetti collaterali non da poco tuttavia ritengo sarebbe il male minore.

 
Alle 11 gennaio 2011 alle ore 23:10 , Anonymous Anonimo ha detto...

Magari, il mercato lo teniamo in piedi anche grazie ai prodotti cinesi importati,che costano la metà.Il protezionismo colpirebbe anzitutto le classi deboli, perchè ci sarebbe prima di tutto un aumento dei costi di quei prodotti che esse acquistano.Il ricco compra a Milano e parigi e se ne frega della Cina. Protezionismo significhebrebbe calo di produttività e i efficienza.Ma,poi,perchè creare un circo tra paesi ad alto reddito pro-capite?Chiudiamo l'Italia!Importiamo dalla Francia,dalla Germani e dagli Usa.Chiudiamo l'Italia.Magari,negli Usa son fessi e non se ne accorgono:continueremo a vender loro Parmigiano e Ferrari.Hai visto mai?

 
Alle 12 gennaio 2011 alle ore 20:22 , Blogger LL ha detto...

a parte il fatto che è in atto un crollo dei beni patacca perchè i poveri comprano sempre meno ivi compresa la rumenta...
dissento dall'idea che il mercato si tenga in piedi anche grazie ai prodotti cinesi importati,che costano la metà, anzi ritengo sia l'esatto contrario perchè i disoccupati costano e le aziende che chiudono pure. comq questione di punti di vista, vedremo il futuro a chi darà ragione.
il presente intanto dice che stiamo peggio oggi dove c'è questo liberismo/mercatismo che non qualche anno fa quando non c'era il gigante cinese a regalarci la roba a prezzi dimezzati.

ps: parmigiano e ferrari li puoi comprare solo qui, magari altrove trovi il parmesan e altre imitazioni...

 
Alle 13 gennaio 2011 alle ore 20:31 , Anonymous Anonimo ha detto...

La 500 made in Polonia non costa di certo la meta'!!!!
Anzi....

 

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