mercoledì 19 agosto 2009

I club dei tifosi tiepidi sono contrari alla tessera del tifoso


(foto scattata in una via di parma)

cosa pensano della "carta del tifoso" i tifosi stessi che sono i destinatari dell'iniziativa?

cominciamo dalle parole dell'adetto stampa della fissc, cioè la federazione che raggruppa tutti i piccoli club italiani. partiamo dunque dal tifoso medio iscritto al club dell'azienda in cui lavora o della provincia, o a quel club intotolato a calciatori del passato.


"Oltre che addetto-stampa della Federclubs ho anche l'incarico di essere componente con lo stesso ruolo della Federazione Italiana Sostenitori Squadre Calcio, comunemente denominata, F.I.S.S.C. organizzazione nata sul finire degli anni sessanta. Rivitalizzata seppur con inevitabili diversi spinosi problemi due anni fa.

La F.I.S.S.C. appena rinata cercò di proporre una "Carta del tifoso" chiaramente con il solo intento di dare alla tifoseria organizzata una propria e totale autonomia senza la più pallida idea di creare una sorta di schedatura dei tifosi aderenti ai vari Coordinamenti sparsi per tutta la penisola.
Semmai per cercare di rafforzare questi ultimi e renderli protagonisti della vita del Calcio nella quale le tifoserie, i semplici sportivi che vogliono godersi uno spettacolo negli stadi non vengano solo concepiti come delle grasse "vacche da mungere" da parte delle tv e del "Palazzo" del Calcio.

Considerando anche il non secondario dettaglio che le tifoserie organizzate sono formate a maggioranza schiacciante da volontari che s'impegnano a fondo con enormi sacrifici a volte anche economici, per un unico fine, l'amore verso i propri colori.
Ecco perchè inizialmente l'idea che la F.I.S.S.C. proponeva di "Carta del tifoso" era proprio quella come già lasciato intendere di dare ai tifosi quel ruolo di veri e reali protagonisti anche con delle nuove risorse economiche che oggi le attuali normative negano ed impediscono, per continuare a considerare gli appassionati di Calcio solo come strumenti per consolidare i propri poteri politici ed i guadagni come già specificato delle tv commerciali e non.

Dopo questa prima fase a mio giudizio importante da conoscere, il "Palazzo" ha letteralmente scippato questa proposta alla F.I.S.S.C. per proporre o cercare più precisamente di imporre la "Carta del tifoso" con intenti radicalmente diversi, anzi diametralmente opposti a quelli descritti poco sopra.
Gli intenti non sono però solo quelli di alzare ancora di più il tiro con una schedatura maggiormente mirata nei confronti dei tifosi e degli sportivi che con il "biglietto nominativo" e gli sfiancanti tornelli sono già abbondantemente schedati da quando sono state applicate le note ed illiberali normative, ma con la "Carta del tifoso" c'è anche la "piacevole" novità dell'obbligo della fotografia sulla relativa tessera ...

In più questa bella idea in questi ultimi giorni ha visto anche l'adesione della società Juventus nonostante l'opposizione anche del tifo organizzato bianconero, aggiungendosi così alle altre due precedenti fasi sperimentali sulla pelle dei milanisti e degli interisti l'anno scorso.
Da sottolineare che per il momento, grazie ai Coordinamenti delle tifoserie delle due milanesi la Carta almeno per ora è rimasta facoltativa. Ma come stavo iniziando a scrivere non si tratta solo di un ulteriore strumento di controllo sulle tifoserie, ma soprattutto di un grande e sfacciatissimo business per sfruttare ancor meglio chi ama il Calcio senza altri intenti.

Ecco i perchè:
innanzitutto le società che accetteranno l'utilizzo della "Carta del tifoso" dovranno spendere tanti soldini per poterla supportare.
Dato che in genere per poterne usufruire si ci dovrà rivolgere a degli istituti di credito, comunemente definiti, banche; si può ben capire quindi quali alte spese le società debbano sobbarcarsi per la sua realizzazione.

In più per il momento il tifoso o sportivo che ne desidera il possesso, dovrà sborsare almeno dieci euro come sta avvenendo nel caso della citata Juventus.

Il business prosegue con la multisponsorizzazione della Carta. Si offrono all'acquirente numerose proposte commerciali con sconti ed agevolazioni assortite, ma ovviamente la Carta diventa una vetrina molto ricca per chi la propone grazie alla grande visibilità e pubblicità che ne riceve visto la enorme utenza che il Calcio riesce a raggiungere tramite i tifosi.

Infine i complessi problemi che burocraticamente la Carta va ad innescare.
Non è ancora chiaro ad esempio se il possessore di un biglietto o di un abbonamento possa cederlo ad altri nella stessa giornata della partita da disputarsi. A Milano ad esempio in alcune circostanze ciò non è stato possibile. Così chi si è trovato a non poter raggiungere lo stadio il giorno della partita, non ha potuto cedere o dare il proprio tagliando a terzi. Ancora una volta alla faccia della libertà personale e dei propri diritti.

Moralmente va inoltre a creare un tentativo del tutto repressivo fra presunti tifosi "buoni" e quelli "cattivi". Infatti chi non la deterrà non avrà diritto a seguire la propria squadra in trasferta quando l'Osservatorio vieterà la trasferta in questione ad una determinata tifoseria. Mentre il "buono" che l'avrà conseguita lo potrà fare... (dall'anno prossimo neppure in "casa", neppure l'abbonamento potrà essere sottoscritto da chi è senza tessera. faccio altresì notare che già oggi biglietti e abbonamenti sono nominativi e acquistabili solo con documento alla mano e poi da esibire, sempre insieme al documento, allo steward dopo aver superato il tornello ndr)

(...)

La Federclubs ha ringraziato educatamente ma per la Carta ha replicato con un altisonante NO...
Perchè la nostra Tifoseria ha dimostrato senza assurde ed illiberali norme e divieti (specialmente quello sugli striscioni) che si può dando la meritata stima e fiducia alle sue Organizzazioni rivivere il Calcio (dal VIVO) con i giusti sentimenti e senso di responsabilità, dando alla tifoseria quel ruolo di protagonista e di rispetto che le viene quotidianamente negato (...)".

Riccardo Ascioti

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