giovedì 20 agosto 2009

Gli ultras sono contrari alla tessera del tifoso

(foto scattata in una via di roma)


dopo aver visto il parere dei rappresentanti dei tifosi tiepidi vediamo il parere degli ultras cioè gli altri soggetti interessati dal provvedimento, che ricordo in un primo momento era facoltativo, poi siccome è arrivato il picche dalle società (il prossimo post darà la voce a loro) è diventato una imposizione.


la tessera del tifoso sarà in futuro l’unico titolo di accesso agli impianti sportivi e, per volere del Ministro Maroni, dalla stagione prossima sarà obbligatoria in quasi tutti gli stadi di serie A e B. Per il momento prima e seconda divisione sembrano avere un anno di tregua visto che molti impianti non sono a norma.
Non sostituirà soltanto l’abbonamento ma sarà anche il supporto su cui caricare il biglietto delle singole partite e andrà sostituire qualsiasi titolo cartaceo.
La differenza con quanto conosciamo già oggi è che per averla servono dei requisiti e non sarà rilasciata a chiunque ne faccia richiesta come succede da oltre cento anni nel mondo del calcio e dello sport.

Il nodo principale che si cela dietro la tessera del tifoso è l’art. 9 della legge 13 dicembre 1989 n. 401 e sue modifiche che disciplina il rilascio dei titoli di accesso da parte delle società, che di seguito riportiamo:

Art. 9. Nuove prescrizioni per le societa' organizzatrici di ompetizioni riguardanti il gioco del calcio
1. E' fatto divieto alle societa' organizzatrici di competizioni riguardanti il gioco del calcio, responsabili della emissione, distribuzione, vendita e cessione dei titoli di accesso, di cui al decreto ministeriale 6 giugno 2005 del Ministro dell'interno, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 150 del 30 giugno 2005, di emettere, vendere o distribuire titoli di accesso a soggetti che siano stati destinatari di provvedimenti di cui all'articolo 6 della legge 13 dicembre 1989, n. 401, ovvero a soggetti che siano stati, comunque, condannati, anche con sentenza non definitiva, per reati commessi in occasione o a causa di manifestazioni sportive.

Quindi la formulazione dell’articolo prevede che:
1) chiunque abbia avuto, anche in passato, un daspo, non potrà avere la tessera. Questo significa che se nel 1991 un tifoso ha avuto un daspo di un anno, e lo ha scontato, non potrà mai più andare allo stadio. Anche se nel frattempo è diventato una persona matura, se non è recidivo e via dicendo. Addirittura, anche se è stato assolto nel procedimento penale che ha dato origine al daspo!
2) chiunque ha avuto una condanna, anche solo in primo grado, per reati “da stadio”, non potrà avere la tessera del tifoso. Questo significa che se nel 1989 – venti anni – fa – un soggetto ha commesso un reato da stadio e per quello è stato condannato non potrà avere la tessera del tifoso.
L’assurdità è che un delinquente comune può essere riabilitato dopo tre anni, un tifoso di calcio mai! (puoi avere stuprato, fatto stragi, essere pedofilo, contrabbandiere di armi, mafioso, corrotto, corruttore ecc. ecc. puoi essere riabilitato e vivere liberamente, se hai esposto uno striscione non autorizzato no)

L’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive si è affrettato a chiarire che:
a) in ordine ai daspo, la tessera non verrà rilasciata a chi ha un daspo in corso;
b) in ordine alle condanne, non verrà rilasciata a chi ha avuto una condanna, anche di primo grado, negli ultimi 5 anni.

Ma l’Osservatorio deve seguire la legge non può crearne di proprie, così assisteremo a disparità di interpretazione della norma da città a città.

NOI CHIEDIAMO SOLAMENTE LA MODIFICA DELL’ARTICOLO 9 IN QUESTO SENSO:
a) la tessera del tifoso non potrà essere rilasciata a chi ha un daspo in corso (mentre l’art. 9 prevede che non la possa avere anche chi ha avuto un daspo);
b) la tessera del tifoso non potrà essere rilasciata a chi ha avuto una condanna, anche non definitiva, negli ultimi 5 anni, purché per lo stesso fatto non abbia già scontato il daspo.
Queste le ragioni del NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO.


COSA STA INVECE ACCADENDO:
Dal sito del Milan si apprende che chi ha una diffida in corso non può avere la tessera "cuore rossonero". Anche il Dott. Massucci (O.N.M.S.), in una intervista a "Il Romanista" di qualche tempo fa (vedi aggiornamenti del 13 dicembre 2008), disse che "Per i Daspo, invece, parliamo solo di quelli in atto. Non di quelli scontati". La cosa sarebbe del tutto ovvia, visto che il diffidato non può entrare allo stadio e una misura del genere aumenterebbe la sicurezza in ordine alla non frequentazione dello stadio da parte del diffidato.
Tuttavia a Milano non sta accadendo questo.

Sta infatti accadendo che anche le persone che hanno scontato una diffida in passato, hanno avuto comunicazione con lettera raccomandata a.r. che la loro tessera "Cuore rossonero" (che il milan aveva spedito a tutti i suoi abbonati) non vale più, e quindi non possono più andare allo stadio, in casa o in trasferta.
Per tutta la loro vita.
Questo vale addirittura per coloro che, scontata la diffida, siano stati assolti nel procedimento penale che ha dato origine alla diffida stessa. In altre parole, chi è stato diffidato ANCHE SE INGIUSTAMENTE perché poi è stato assolto, non potrà MAI PIU' ANDARE ALLO STADIO!

In effetti, rileggendo bene la norma (art. 9 della Legge Amato n. 41 /2007), si capisce che mostro giuridico ha creato il precedente Ministro dell'Interno:

Art. 9. Nuove prescrizioni per le societa' organizzatrici di competizioni riguardanti il gioco del calcio
1. E' fatto divieto alle societa' organizzatrici di competizioni riguardanti il gioco del calcio, responsabili della emissione, distribuzione, vendita e cessione dei titoli di accesso, di cui al decreto ministeriale 6 giugno 2005 del Ministro dell'interno, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 150 del 30 giugno 2005, di emettere, vendere o distribuire titoli di accesso a soggetti che siano stati destinatari di provvedimenti di cui all'articolo 6 della legge 13 dicembre 1989, n. 401, ovvero a soggetti che siano stati, comunque, condannati, anche con sentenza non definitiva, per reati commessi in occasione o a causa di manifestazioni sportive
.

Roba da chiedere asilo politico in Iran.
Quindi, cari ragazzi, visto che il modello di tessera del Milan sarà quello che verrà adottato in tutta Italia, il piano diabolico di Amato/Maroni e soci si sta compiendo.
In base alla Legge Amato, tutti quelli che hanno ricevuto una diffida, in qualunque anno, per qualsiasi ragione e qualsiasi sia stato l'esito del procedimento penale, non potranno avere la tessera del tifoso e quindi non potranno andare più allo stadio. Per sempre. Anche se innocenti e assolti dal giudice penale!

Già questa norma sarebbe sufficiente. La legge però prevede che anche chi ha ricevuto una condanna per reati "da stadio" non possa avere la tessera del tifoso (che, ricordiamolo, sostituirà i biglietti cartacei e le tessere stagionali).
La norma parrebbe persino ultronea: se sono stato denunciato, la diffida me l'hanno fatta contestualmente alla denuncia. Quindi già non potrei mai più andare allo stadio per il fatto di essere stato diffidato. Ma mettiamo il caso che, all'epoca, il tifoso sia stato solo denunciato ma non diffidato. E che a distanza di 4 o 5 anni venga condannato in primo grado per aver esposto lo striscione contro Prandelli e Mutu. Dopo 5 anni quel soggetto - che regolarmente potrà andare alla partita nel frattempo non essendo né diffidato né condannato - non potrà mai più andare allo stadio, per tutta la sua vita.

Attenzione, perché non sto parlando di qualcosa che potrebbe accadere.
Sto parlando di qualcosa che sta già accadendo a Milano. E' stata quindi istituita per legge la diffida a vita, anche per gli innocenti e qualsiasi sia il fatto attribuito.


Si ringrazia l'avvocato Contucci e l'avvocato Adami per il chiaro e prezioso lavoro svolto

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