lunedì 29 giugno 2009

Alitalia

il recente decreto emanato dal governo in materia economica ci permette di chiudere un discorso lasciato aperto da un pò di tempo e che riguarda migliaia di piccoli risparmiatori:
la fregatura alitalia.

o meglio sarebbe a dire "la feroce inculata" così da distinguerci in modo netto da altri.. dagli elegantoni, dai signori, dai gentlemen, da chi ha da sempre fatto il tifo per questa soluzione, da chi vende & regala fumo.

tanto per cominciare niente class action perciò quel che è fatto è fatto, cuore in pace e fine delle trasmissioni.

gli obbligazionisti avranno un rimborso del 70,97% del valore nominale, una valorizzazione pari a 0,262589.

gli azionisti potranno cambiare le azioni con titoli di stato, qui la valorizzazione è 0,2722euro cioè il 50% del prezzo medio di borsa dell'ultimo mese di quotazione. che bagno di sangue!!!

ci sono anche dei tetti al rimborso: gli obbligazionisti si vedranno riconosciuto un indennizzo pari al massimo a 100 mila euro, che scende a 50 mila per gli azionisti comunque questo non dovrebbe essere un particolare problema in quanto grazie a tali "valorizzazioni" bisognava aver investito davvero tantissimo per riuscire a sforare oggi...

certo, chi ha puntato su alitalia se l'è andata anche a cercare se parliamo del fighetto qualunque però spiace perchè dai, la gente andrebbe dissuasa in tutti i modi prima lasciargli buttare i soldi.. la superbia passi, anzi è giusto punirla ma la stupidità non deve essere una colpa.


ps: avete visto la pubblicità del governo sull'unità di crisi?
carina vero?
soprattutto bello quel velivolo alitalia dietro, ma molto bene in mostra, quella famiglia in sala d'attesa con cui si chiude lo spot... LL

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4 Commenti:

Alle 29 giugno 2009 alle ore 15:45 , Blogger Zener1992 ha detto...

ciao Lu
scusa se dissento
chi ha investito in Alitalia è stato ancora fortunato: nonostante i bilanci parlassero chiaro che si trattava di una situazione di dissesto hanno avuto comunque una buona possibilità di recupero che nemmeno aziende sane stanno garantendo agli investitori dopo questi ultimi tempi di crisi.
Se poi si vanno a vedere le truffe Cirio e Parmalat l'indennizzo garantito agli "Alitaliani" appare ancora come un ulteriore privilegio.
Se poi vogliamo argomentare sul fatto che è diseducativo indennizzare chi ha maturato la convinzione che "tanto paga pantalone" perchè Alitalia era una azienda statale beh lo trovo assurdo.
Allora propongo una cosa: indennizziamo anche gli azionisti di Enel, azienda statale, che i bilanci li ha buoni..non scordiamoci che dai massimi di 8-9 euro adesso perde più del 50%....scusa ma se hanno indenizzato chi stupidamente ed inconsciamente ha investito in un'azienda fallita perchè non indennizzare invece chi con Saggezza e Lungimiranza ha messo i suoi soldi in un'azienda pubblicizzata come sana?

 
Alle 29 giugno 2009 alle ore 17:03 , Blogger LL ha detto...

dici cose anche vere e condivisibili però...

roby non è che viste le truffe c&p e simili allora tutto va bene.
cioè, non è che siccome spaccarotella ha ammazzato sandri allora possiamo dirci fortunati se per strada mentre passeggiamo ci becchiamo solo una manganellata in faccia e dunque accettarla beatamente.

poi c'è un enorme vuoto di mancata comunicazione sulla questione che le inserzioni pubblicitarie cui la nuova alitalia sta ponendo in essere non possono sostituire...

e poi c'è il discorso dei discorsi:
quanto comodo è fare una nuova alitalia in questo modo?
la parte in perdita se la cucca lo stato (gli italiani)
il pregresso lo rimettono gli investitori (gli italiani)
gli utili se li prendono, tra gli altri, soggetti condannati per reati contro gli italiani.
tanti lavoratori della vecchia alitalia ci hanno rimesso il posto.

insomma hanno tanto sbandierato la fondamentale e strategica importanza di mantenere alitalia e non lasciarla ai francesi ma a vedere di qui fino ad ora ci stiamo rimettendo tutti.

tutti a parte chi l'ha presa e chi più o meno indirettamente trae profitto da chi l'ha presa.

 
Alle 1 luglio 2009 alle ore 12:33 , Blogger Zener1992 ha detto...

ti dico il mio punto di vista
così come se la sono presa Alitalia non valeva un euro: piena di debiti e con una redditività inesistente (ci manncavano solo i ricavi che fossero negativi) ed impelagata in questioni politico-sindacali talmente invdenti da fare spazio ad un piano strategico che permettesse alla compagnia di tentare la strada della redditività.
Certo non è il massimo che dei lavoratori Alitalia abbiano perso il posto ma c'è anche da dire che molti di essi quel posto lo avevano guadagnato grazie a spintarelle & c. che hanno fatto di Alitalia un vero e proprio stipendificio più che una compagnia aerea dedita a produrre utili, o almeno a provarci (in Alitalia per 5 cargo si avevano a disposizione 135 piloti).
Detto questo sappiamo come è stato impossibile il dialogo con sindacati e politici tanto da rendere Alitalia un pezzo poco pregiato nelle mire di investitori italiani e stranieri, così come era, anche stra indebitata, non ne valeva la pena prenderla anche se in quei giorni abbiamo sentito usare impropriamente da politicanti il termine "svendere".
Come è giustamente successo non c'era altra via che passare da una new company con nuovi capitali e nuovo assetto societario.
Ma farei attenzione a dire che chi l'ha presa ne trae profitto: intanto non è da tutti prendersi quella patata bollente che era Alialia, iniettare nuovi capitali, tornare a fare investimenti produttivi (e non spendere milioni di euro per cambiare la scritta Alitalia in corsivo!) elaborare strategie...con la spada dei sindacati pronta a colpire: si chiamano investitori non donatori di sangue!

 
Alle 1 luglio 2009 alle ore 14:55 , Blogger LL ha detto...

tutto vero e grazie del cotributo.

però..

io penso che prodi tirando dentro air france aveva fatto una delle pochissime cose buone della sua carriera ma quella era la soluzione migliore per l'italiano medio.

 

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