venerdì 4 maggio 2007

Giro di vite - 2 -

la gente bue servita ed imboccata dai portatori di notizie di professione si è subito sentita più sicura, ha apprezzato ed è tornata felice a votare per il suo paladino dal cuore puro.

nella pratica che accade?

chi faceva le cose in modo naturale e semplice o non ha grandi capitali da investire e non volendo problemi si limita a vendere l'uva oppure se i soldi glielo consentono può puntare a diventare grosso perciò tanti saluti al vecchio modo di vinificazione e braccia aperte alla nuova produzione. e poi volete mettere il vino che fà una persona con le proprie 2000 piante o quello che fà uno con 30000 piante o con 250 quintali di uva comprata?!

il risultato è che spesso il vino lo fà chi non ha i vigneti, lo fà in strutture enormi, in botti d'acciaio, senza quel sentimento popolare piuttosto mette sù una specie di fabbrica e le cantine in pietra, le botti in legno, il torchio, le damigiane ecc. le mette in prossimità degli uffici o meglio del punto vendita così da utilizzarli come arredo.

grazie a questo abbiamo vini nel tetrapak o in bottiglia di vetro con tappi plastificati però hanno tutti begli spot dietro, belle etichette davanti ed invadono i banconi dei supermercati non solo italiani ma addirittura mondiali.

i prezzi sono per tutte le tasche, c'è chi costa meno dell'acqua e chi più dello champagne; alcuni sono con le bollicine altri senza: ci sono bianchi, neri e rosati ma mai neppure a distanza di anni depositano la benchè minima quantità di "fondo".

con questo di tanto in tanto qualche scandalo viene fuori, vino del meridione imbottigliato in veneto con tanto di d.o.c. ad esempio e qualcuno pagherà ma intanto quei consumatori chi li risarcirà?

e poi a proposito di d.o.c., il mio vicino che produce 100quintali di uva da cinquant'anni pensate un pò che non ha la convenienza (dice lui) a scrivere sulla sua etichetta denominazione di origine controllata. dice che sarebbero troppi fastidi, troppe spese e già a mettere sù la fabbrichetta di soldi ce ne sono voluti (negli ultimi tempi bisogna ammettere però che dalla u.e. sono arrivate parecchie palanche per chi ha saputo prenderle...). LL

1 Commenti:

Alle 4 maggio 2007 alle ore 15:25 , Anonymous Anonimo ha detto...

Il discorso che fai è perfettamente trasferibile a qualsiasi ambito della realtà italiana. C'è totale mancanza di volontà di cambiare le cose, non si tratta d'incompetenza, bensì di malafede e dispiace perchè siamo un paese con straordinarie potenzialità. Ciò che conta (ai loro occhi) è gettare fumo negli occhi del "bue", così da poter mantenere i loro grassi culi sulla poltrona.Volete un esempio illuminante? Andate a vedere cosa sta accadendo in un paese come l'Irlanda, dove una seria gestione sta portando la nazione a conoscere uno sviluppo economico senza precedenti, dove soprattutto chi non ha onestà e volontà di fare il bene dello stato viene rispedito a casa a calci nel sedere. E parliamo dell' Irlanda mica di Gran Bretagna, Francia o Germania. Scusate lo sfogo ma fa rabbia la consapevolezza che tra un decennio saremo dietro questo paese sotto ogni profilo, economico e sociale e etico.

 

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