martedì 20 luglio 2010

Pensiero libero, brescia

Da molto tempo ormai si parla della famigerata tessera del tifoso, uno “strumento” propinato dal Ministro Maroni quale panacea di tutti i mali e di tutte le impurità del calcio. Depravazioni ancestrali sempre più diffuse e prerogativa -a prima vista- del solo tifo organizzato.
Da molto -troppo- tempo leggiamo ed ascoltiamo opinioni abbastanza collimanti e spregiudicate riguardo questo argomento. Opinioni talmente allineate con il pensiero del Ministro da risultare se non altro sospette.
Il clima si è così fatto molto pesante, tanto che chiunque abbia espresso un sincero parere di dissenso nei confronti della tessera, ha rischiato la messa al bando ed è stato tacciato di terrorismo.
Certamente, un argomento di tale portata meriterebbe una discussione più ampia e, soprattutto, allargata a quelle “frange” -più o meno ampie di tifosi e non necessariamente violente- per nulla inclini alle imposizioni ed ai ricatti.
Oltretutto, se già di per sé questo decreto risulta sbagliato, lo è ancor di più nel momento in cui viene imposto ad una tifoseria come la nostra.
Una tifoseria che negli ultimi anni ha dimostrato appunto una crescita, una maturità, un impegno sociale ed una solidarietà non comuni. Come sempre diciamo: non vogliamo una medaglia per questo, ci piacerebbe però far riflettere sulle reali potenzialità insite nei gruppi di tifosi organizzati, la maggior parte dei quali votati all’aggregazione ed alla partecipazione attiva (qualità sempre più rare oggigiorno), ciononostante tartassati e repressi.
Gli Ultras hanno sbagliato spesso negli anni, inutile negarlo; ma l’errore più grande è stato proprio quello di isolarsi in modo testardo ed irresponsabile perdendo, il più delle volte, la necessaria credibilità e la sempre più rara lucidità, oltre che naturalmente il contatto con i tifosi normali e -di conseguenza- con l’opinione pubblica.
Ma tutto questo non giustifica l’accanimento derivato dalle pressioni istituzionali nel tentativo d’imporre l’ennesima soluzione repressiva e sbagliata, utile semmai a rimpolpare le casse delle società di calcio, sempre più schiave delle televisioni a pagamento.
Senza presunzione, vogliamo quindi consigliare a tutti la maniera migliore per combattere questo ennesimo sopruso che viola prima di tutto la Libertà dei cittadini, categoria alla quale apparteniamo ed appartengono -di diritto- i tifosi di tutto il mondo.
Proprio per questo, ed in virtù del fatto che la tessera del tifoso diventerà -nostro malgrado- l’argomento dominante e sovversivo della prossima stagione di calcio, nelle prossime settimane proporremo un incontro pubblico aperto a tutti ed altre iniziative correlate. Sarebbe infatti presuntuoso pensare di esaurire questa materia attraverso un breve comunicato.
Invitiamo inoltre tutti gli organi di stampa ad aprire -il prima possibile- dibattiti costruttivi e sinceri al riguardo, nell’unico interesse possibile: le sorti della Leonessa in particolare e del calcio italiano in generale. Uno sport che nelle ultime occasioni ha dimostrato tutti i suoi limiti.
Per il bene del Brescia, non per altro!
Proprio per questioni di spazio e di tempo, oggi ci limiteremo a contestare la decisione della Società Brescia Calcio S.p.A. di abbinare l’abbonamento valido per la prossima stagione alla famigerata tessera del tifoso.
Una scelta legittima -seppur poco lungimirante- quella della nostra società, ma pur sempre una scelta.
In realtà, se è vero che tutte le società sono invitate -attraverso un ricatto nemmeno troppo velato- a rispettare il volere del Ministro degli Interni, non sono assolutamente sincere le scuse addotte dalle società di calcio nel tentativo di compiacere lo stesso Ministro.
Le società di calcio non sono obbligate a adottare e -soprattutto- imporre la tessera del tifoso!
Infatti, come dimostrano chiaramente alcuni documenti in allegato, le direttive del Ministero degli Interni sono indirizzate -ovviamente ed in modo esclusivo- a Prefetti e Questori, non certo alle società di calcio (sostanzialmente, attraverso una semplice circolare, si chiede ai Prefetti di prestarsi affinché le società sportive adottino questi provvedimenti che -ovviamente- non potrebbero essere imposti dal Ministro dell'Interno senza che esista una legge al riguardo).
Per chiarezza ricordiamo il significato di “circolare”: documento recante una normativa interna della pubblica amministrazione.
Ed è proprio questo il punto: non esiste una legge che costringa le società di calcio ad imporre la tessera del tifoso ai propri abbonati!
La tessera del tifoso com’è oggi esposta appare di fatto una vera e propria intimidazione alla quale tutti dovrebbero ribellarsi per principio (in primis le nostre società), senza troppi ma e senza troppi se, e non conformarsi in modo accondiscendente!
Di conseguenza, quella di abbinare la tessera del tifoso all’abbonamento diventa una scelta precisa -e vigliacca- delle società.
Per questo e per molto altro, invitiamo tutti i tifosi del Brescia a non accettare quest’ennesima imposizione caduta dall’alto affinché la tessera ritorni ad essere una scelta individuale -e non un’imposizione di massa lesiva dei propri diritti- e la società capisca le reali intenzioni e necessità della tifoseria; faccia magari un coraggioso passo indietro (non tanto per le nostre pressioni, bensì per dare la possibilità a tutti i bresciani di poter sostenere la Leonessa -almeno durante le partite casalinghe- senza discriminazioni di sorta); ed infine si faccia garante dei diritti di tutti i suoi tifosi, fino a ieri definiti dalla stessa fondamentali.
Per capirci, invitiamo quindi tutti a:
-non fare la tessera e di conseguenza non fare l’abbonamento fino a quando non saranno cambiate le modalità di “fidelizzazione”;
-mobilitarsi in modo intelligente per sensibilizzare tutta l’opinione pubblica. Non dimentichiamo che oggi è per gli Ultras, ma domani sarà per tutta la società!;
-incalzare la società nel tentativo d’illuminarne la parte più sensibile;
-sostenere quella poca libertà di scelta che ancora rimane;
-sostenere i diritti di tutti i cittadini tifosi.

Sappiamo benissimo di chiedere molto; ma per non subire quest’angheria tutta la vita è più che mai necessario colpire il sistema nella sua parte più delicata e sensibile alle proteste: quella economica!
Infatti, solamente di fronte alla compatta rinuncia dell’abbonamento potremmo vedere un saggio e doveroso passo indietro da parte di chi sta dando l’ultima mazzata al gioco più bello del mondo.

Infine, ci auguriamo che:
- la nostra società, una volta tanto, consideri in modo attento e scrupoloso le nostre riflessioni. Non tanto perché potremmo diventare ancora una volta fondamentali per il campionato del Brescia, bensì per tutti quei valori messi in campo in questi anni;
- la nostra società non si allontani ulteriormente ed in modo definitivo dai propri tifosi;
- la nostra società continui a vederci per quello che siamo: tifosi, non clienti;
- le nostre opinioni in merito alla tessera del tifoso non siano strumentalizzate o -peggio ancora- travisate da nessuno;
- la nostra protesta non sia ridotta proprio nei suoi aspetti più importanti. In palio non ci sono soltanto abbonamenti e biglietti di trasferta, bensì la dignità, la coerenza, l’amicizia, il rispetto, ed in particolare la libertà di ognuno di noi; valori e condizioni -nonché diritti- che noi cercheremo sempre d’esprimere e mantenere anche allo stadio, nonostante tutto. Solamente di fronte a tanto siamo disposti a rinunciare al Brescia;
- la nostra scelta non sia tacciata di masochismo o di poco attaccamento alla Maglia;
- questa decisione, evidentemente per noi molto sofferta (la cosa più facile, dopo cinque lunghi anni d’inferno, sarebbe stata quella di adeguarci e zittire la propria coscienza appellandoci magari a presunte impotenze e battaglie già perse in partenza), possa servire a preservare i veri valori ed i sempre più rari principi inerenti al tifo organizzato, ma non solo.
Ci auguriamo soprattutto che la nostra soluzione sia presa d’esempio da molti altri, proprio come noi abbiamo fatto con chi ci ha preceduto.
Per il bene del calcio, non per altro!

Brescia 1911 Curva Nord

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