sabato 14 aprile 2007

Via paolo sarpi

ne parla steve (http://fuorimercato.blogspot.com/2007/04/giusto-reprimere.html ) e ammetto che una volta tanto non sono molto d'accordo con lui o perlomeno lo sono solo in minima parte.

prima di tutto credo che lo stato (minuscolo) sbagli in modo grossolano a creare dei ghetti, delle zone esclusive, delle enclave dove gli abitanti sono tutti cinesi, tutti magrebbini, tutti equadoregni ecc. se si vuole fare una società multietnica (ed io non sono d'accordo ma questo è un'altro discorso) bisogna favorire l'integrazione dunque immigrati e italiani devono vivere insieme e lo Stato dovrebbe impedire la creazione dei ghetti.

premesso questo chi sta in italia accetta le nostre leggi e la nostra cultura, qui non si transige. però verrebbe da chiedersi qual'è la nostra legge? (indulti, prescrizioni, condoni ecc.) per non parlare delle nostre radici, la cultura cattolica si riconosce solo quando fà comodo...

considerato quanto sopra e vedendo quanto accaduto tra cinesi e forze dell'ordine non credo proprio che il tutto sia riconducibile ad una multa. è palese che ci deve essere un malessere diffuso nella comunità cinese, nel complesso della comunità stessa che evidentemente ha accumulato rabbia e tensione nei confronti degli uomini in divisa e dello stato italiano (a mio avviso la colpa non può mai essere tutta di una parte). è per questo che ritengo perlomeno sciocco da parte delle autorità pensare di aggiustare le cose mandando "i celerini".... col risultato di spedire all'ospedale un pò di gente (è un pò una provocazione, non voglio offendere nessuno). anzi, fare questo significa favorire ulteriore accumulo di rabbia, in questo caso da parte dei cinesi.

se io fossi stato il sindaco avrei preso e sarei andato lì di corsa, avrei incontrato un rappresentante dei cinesi e se ne sarebbe parlato. per le azioni da manganello credo ci sia sempre tempo... peccato che in italia (minuscolo) siamo sempre di meno a pensarla così.. sarà contento mussolini... :-)

a parte il fatto che se io fossi a comandare il Paese qua in italia di cinesi (sia persone che merci) ce ne sarebbero molti meno e di sicuro non ci sarebbero i ghetti dunque credo i disordini verificatosi ieri non avrebbero trovato i presupposti per realizzarsi.

resta il fatto, a mio avviso grave che questo stato (minuscolo) non è in grado di fare delle leggi; quando le fà le fà male cosìcchè non è in grado di farle rispettare e quando poi per forza di inerzia la merda viene a galla pensa di risolvere le cose mandando la celere.
chissà come funziona nel terzo mondo... chissà come funziona sotto dittatura... LL

5 Commenti:

Alle 14 aprile 2007 alle ore 19:35 , Anonymous Anonimo ha detto...

Come prima cosa,penso che non sia lo stato a creare questi ghetti,ma loro stessi,ed impedirlo diventa di per se già "un abuso nei loro diritti di libertà"
Come seconda cosa,la legge è quella in cui dobbiamo sottostare noi italiani,non estracomunitari.
Daccordo con te,per tutto il resto.

 
Alle 15 aprile 2007 alle ore 11:56 , Anonymous Anonimo ha detto...

vero, non è lo stato bensì loro ke si ritrovano a comprare tutti nella stessa via.
e sì, sarebbe "un abuso nei loro diritti di libertà" impedirglielo ma lo si farebbe anche per il loro bene, per favorire l'integrazione. questi qua (politici) parlano di società multirazziale poi in ste vie tanto per dire la lingua ufficiale non è l'itialiano. si organizzano e fanno pure delle scuole (pensa gli islamici a viale janner sempre a milano). alla fine poi succede come a padova ke la giunta fà costruire un muro per separarli dagli italiani.

mi pare veramente assurdo e controproducente.

meglio allora dirgli, "sei straniero e allora puoi comprare e affittare minimo a 50mt (dico per dire) di distanza da altri tuoi connazionali."

 
Alle 15 aprile 2007 alle ore 13:02 , Anonymous Anonimo ha detto...

Riguardo al fatto di via Sarpi posso parlare con cognizione avendo dei cugini che studiano e lavorano a milano.

Inanzittutto via sarpi non si può definere un ghetto,come hanno fatto molti giornalisti dimostrando per l'ennesima volta la loro ignoranza,essendo una strada che si trova nel centro di milano e in cui acquistare un appartamento costa svariati miliardi di lire(da dove poi questa gente prenda tutti quei soldi io una mezza idea la ho,ed è che quei negozietti che vendono cianfrusaglie sono la copertura per ben altri traffici).

Di come poi i cinesi si siano impadroniti di quella via,è semplice hanno cacciato gli altri abitanti facendo vari dispetti e questi hanno finito per vendere a loro,come giustamente dice l'anonimo il ghetto se lo sono creato loro.
Il problema non è impedire di comprare,perchè un privato può vendere a chiunque e lo stato non deve e non può metterci il naso(la proprietà privata è un diritto del cittadino),deve invece controllare che questi rispettino la legge e in caso contrario rimandarli a casa.
Ma se noi non siamo in grado di far rispettare la legge ai nostri cittadini(vedi la gente che sciopera quando non può scioperare,quelli che per protestare bloccano le strade,in qualunque altro paese del mondo sarebbero presi e portati in prigione a schiarisi le idee)come pretendiamo che la rispettino gli immigrati mica sono più fessi di noi,anzi imparano da noi;qui da me a Bari,ma posso dire in tutto il sud Italia quando la polizia cerca di arrestare un pregiudicato nel quartiere in cui risiede,l'intero quartiere insorge contro le forze dell'ordine.

P.S.Per chi volesse saperne di più sulla criminalità cinese e su come lo stato in alcune zone del paese abbia rinunciato alla sua presenza,consiglio la lettura del libro di Roberto Saviano "Gomorra".

 
Alle 16 aprile 2007 alle ore 13:46 , Blogger Il bottegaio ha detto...

E' strano come la politica influisca la capacita' di decidere di alcuni.
"Se sono di destra la penso sempre come quelli di destra" "Se sono di sinistra i compagni hanno ragione"

E' un piacere vedere che tu, Luca hai mantenuta invece intatta la tua capacita' di decidere cosa e quando....

 
Alle 18 aprile 2007 alle ore 13:32 , Anonymous Anonimo ha detto...

grazie luigi, non potevi farmi complimento migliore.

 

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